Le famiglie attorno all’altare con papa Francesco

Celebrazione del pontefice a Philadelphia. L'invito ai piccoli gesti, che fanno crescere l'amore, e all'apertura ai doni dello Spirito Santo. 

Tante piccole sentenze da parte di papa Francesco per la Messa conclusiva con le famiglie al Benjamin Franklin Park di Philadelphia. Tante piccole frasi che esprimono ancora una volta la bellezza della famiglia e l’importanza di relazioni autentiche all’interno del nucleo familiare. Tantissime famiglie presenti, per la celebrazione conclusiva del pontefice. Alla fine, a cinque di esse, in rappresentanza dei diversi continenti, è dato anche un Vangelo. E proprio del Vangelo parla papa Francesco, dicendo che “oggi la Parola di Dio ci sorprende con un linguaggio allegorico forte, che ci fa pensare. immagini potenti, che interrogano le nostre riflessioni. Un linguaggio allegorico che ci interpella, ma che anima il nostro entusiasmo”.

Al centro, la fede e lo Spirito. “La fede apre la ‘finestra’ alla presenza operante dello Spirito e ci dimostra che, come la felicità, la santità è sempre legata ai piccoli gesti”. Lo dice il Vangelo, quando rivela che “chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome … non perderà la sua ricompensa”. E’ la ricetta della famiglia. La ricetta dei piccoli gesti, che alimentano l’amore. “Sono gesti minimi, che uno impara a casa; gesti di famiglia che si perdono nell’anonimato della quotidianità, ma che rendono ogni giorno diverso dall’altro. Sono gesti di madre, di nonna, di padre, di nonno, di figlio. Sono gesti di tenerezza, di affetto, di compassione”. Papa Francesco entra nella vita familiare e spiega ancora. “Gesti come il piatto caldo di chi aspetta a cenare, come la prima colazione presto di chi sa accompagnare nell’alzarsi all’alba. Sono gesti familiari. E’ la benedizione prima di dormire e l’abbraccio al ritorno da una lunga giornata di lavoro”. Bergoglio lo dice: “l’amore si esprime in piccole cose, nell’attenzione ai dettagli di ogni giorno che fanno sì che la vita abbia sempre sapore di casa. La fede cresce quando è vissuta e plasmata dall’amore”.

Francesco recupera la tradizione del magistero e dice, con forza, che “le nostre famiglie, le nostre case sono autentiche Chiese domestiche: sono il luogo adatto in cui la fede diventa vita e la vita diventa fede”. E’ la bellezza della famiglia professata, è la logica dei segni d’amore, che “non può più tollerare divisioni sterili”. “Le nostre famiglie sono abituate a stare negli appartamenti, a stare a parte” – ha riflettuto a braccio il Papa, chiedendo loro di “aprirsi”. Aprirsi ai frutti dello Spirito.”Noi cristiani, discepoli del Signore – l’esortazione del Papa – chiediamo alle famiglie del mondo che ci aiutino. Siamo tanti oggi a partecipare a questa celebrazione, e questo è già in sé stesso qualcosa di profetico, una specie di miracolo nel mondo di oggi. Magari fossimo tutti profeti!” – ha quindi esclamato anche con riferimento alla prima lettura proclamata oggi.  Applauso finale, per Francesco, che poi prosegue la lunga Eucarestia, la più lunga della visita pastorale di Francesco. Lungo anche l’offertorio, mentre il prefazio il Papa lo recita in latino. Finisce qui il viaggio apostolico di Bergoglio. Nella notte il saluto agli Stati Uniti e il ritorno a Roma, dove arriverà domattina alle 10.