Le opere del pittore Umberto De Maria a Spezzano Albanese

La sua presenza nel paese arbëresh si registra tra il 1912 e il 1915 quando dipinge la volta della Chiesa S. Maria di Costantinopoli su commissione dell'arciprete primicerio don Ferdinando Guaglianone. Questi dipinti parietali rappresentano una Madonna col Bambino tra S. Antonio abate e S. Francesco di Paola. 

Nei primi anni del XX secolo assistiamo, sul piano storico – artistico, all’affermazione di quelle che comunemente classifichiamo come le “avanguardie”; sono molte le opere fantastiche ed astratte senza riferimento alla realtà. Anche le opere più realistiche aderiscono ad un linguaggio nuovo con l’ accentuazione di elementi che esaltano la volumetria e paradigmi astratti, composizioni statiche e geometrizzate.

Si affianca, tuttavia, a questo stile un altro tipo di pittura, del tutto divergente, la cui tendenza non aderisce al simbolismo ma richiama il neoclassicismo talvolta aggiornato in chiave cristiana. La situazione dell’arte sacra dei primi anni del Novecento richiede uno studio sistematico. Molti artisti, impropriamente definiti locali, rispondono alle richieste della committenza eseguendo o riproducendo immagini sacre del Cristo, della Madonna eo dei Santi.  Il presente articolo, senza pretesa di esaustività, punta a fare ricognizione sulle opere di un artista di Cosenza, poco conosciuto ,operativo nei paesi della provincia di Cosenza, Umberto De Maria. Da alcune ricerche scopriamo che fu operativo a Villapiana, chiamato ad affrescare il Palazzo dell’ Americano.

Il  milionario Domenico Barletta fece modificare l’edificio, con stanze più o meno ampie, le cui pareti e soffitti sono ancora riccamente decorati da dipinti raffiguranti scene campestri, motivi floreali, volute, figure di donne, fanciulli ed angeli, un misto di sacro e profano.

Le opere furono eseguite dal pittore calabrese Umberto De Maria nel 1913, come viene attestato dalle ricevute di pagamento a sua firma, datate il 15 settembre 1913. Due dipinti su tela, raffiguranti il proprietario e sua moglie, campeggiano sulla parete di fondo dell’ampio salone, riccamente decorato anche al soffitto. Ma è a Spezzano Albanese che il pittore diede il  meglio di sè, in attesa di recuperare e catalogare altri eventuali lavori eseguiti dallo stesso. La sua presenza nel paese arbëresh si registra tra il 1912 e il 1915 quando dipinge la volta della Chiesa S. Maria di Costantinopoli su commissione dell’arciprete primicerio don Ferdinando Guaglianone. Questi dipinti parietali rappresentano una Madonna col Bambino tra S. Antonio abate e S. Francesco di Paola. Soprattutto le raffigurazioni dei santi sono peculiari.

Presentano l’ uomo non solo nei suoi aspetti esteriori, ma anche nella sua intima vita spirituale. Il pittore cosentino, che muore nel 1919, ha realizzato altri affreschi e tele nella cittadina albanese. Nella chiesa matrice dei Ss. Pietro e Paolo spicca il ciclo di affreschi, ma più probabilmente si tratta di tempere, con storie di S. Francesco e il medesimo santo calabrese in apoteosi. Le due tele, invece, sono conservate presso il santuario della Madonna delle Grazie e rappresentano una Crocifissione e S. Emidio in gloria.