L’Islam moderato prevale

Intervista con il professor Francesco Zannini.

Francesco Zannini è docente di islamistica presso il Pisai di Roma. Proponiamo l’intervista uscita integralmente sul numero di Parola di Vita del 19 febbraio scorso.

Quale dialogo possibile con l’Islam?

Si è troppo focalizzato l’interesse degli italiani e degli europei in genere sulla questione del terrorismo, si ha una certa paura dell’Islam e si vede nell’Islam solo un volto quando invece ha molti volti, molte facce, molte espressioni diverse. Quel tipo di Islam radicale non è l’Islam della maggior parte dei musulmani, i quali da un punto di vista intellettuale sono alla ricerca di nuove formulazione degli stessi valori religiosi, mentre a livello popolare sono preoccupati di una spiritualità tranquilla e serena.

Quindi il dialogo è possibile?

Quando si parla di dialogo, bisogna vedere dove e con chi poter dialogare per poter costruire insieme un mondo che eviti radicalismi. Bisogna riuscire a trovare gente di buona volontà da ambo le parti per aiutarsi a costruire nel rispetto dell’altro un mondo in cui ci sia non tolleranza, ma convivenza e comprensione.

La soluzione “tecnica” è trovare chi sia di buona volontà?

Esistono tutta una serie di organismi non solo a livello cristiano, cattolico e protestante, ma anche musulmano, e molti più di quelli che pensiamo, che si impegnano per la costruzione del dialogo. Pensiamo alla lettere dei centotredici sapienti al Papa musulmani che si stanno impegnando nel dialogo. Esiste anche un cammino accademico, insegno in un Istituto l’Islam ai cristiani, e qualche giorno fa abbiamo avuto un convegno in cui musulmani, che insegnano il cristianesimo ai musulmani, sono intervenuti. C’è questa ricerca comune, un’apertura. Tutto questo deve essere supportato da una mentalità popolare che si deve sempre più diffondere, non solo con la tolleranza, ma anche con il rispetto e l’accoglienza per l’altro. Dopo di che il cammino si può fare insieme. Un po’ quello che il Papa disse al Patriarca: “se aspettiamo i teologi il dialogo arriverà tra cento anni: iniziamo tra di noi”.

C’è grande attenzione da parte di Francesco al tema.

Nella Evangelii Gaudium c’è un bellissimo brano. C’è un interesse forte da parte di Francesco.

Anche il discorso di Benedetto XVI a Ratisbona fu importantissimo.

Anche quello è stato interessante perché ha creato reazioni immediate, anche polemiche, eppure è stato il momento in cui si è riavviato il dialogo teologico che dopo il Vaticano II si era un po’ calmato. Quando il Papa fa delle affermazioni forti cercando una fonte comune che poteva essere la ragione per il dialogo, il percorso si è rimesso in moto. Poi la sua visita a Istanbul, la preghiera all’interno della moschea hanno aiutato. Se il discorso di Ratisbona lì per lì è sembrato qualcosa che mettesse le due comunità su due fronti diverse, in realtà si è rivelato un momento grande di incontro. Poco dopo ci sono stati incontri a Roma tra rappresentanti musulmani, ambasciatori e tra gli imam, e poi a livello culturale si è sempre continuato in questo senso.