Lo scrigno di storia religiosa dei Casali del Manco. Presentato il libro di don Salatino

"Incontri Silani" anima l'attività culturale di Camigliatello Silano. La ricerca di don Salatino è su conventi e monasteri di Casali del Manco nel XVII secolo 

Il 20 agosto scorso “Conventi e Monasteri di Casali del Manco nel XVII secolo” edito da Pubblisfera, ha fatto tappa a Camigliatello Silano nell’ambito degli eventi “Incontri silani”, organizzati da Egidio Bevilacqua. In questo fresco scenario hanno relazionato insieme all’autore, don Emilio Salatino, Francesca Pisani, sindaco di Casali del Manco e Antonella Salatino, storica dell’arte. Ha moderato il dialogo Fabio Mandato, giornalista e teologo. 

Il libro di don Salatino, direttore Issr, è un focus sulla presenza degli Ordini regolari nel XVII secolo nei Casali del Manco (una serie di borghi che si sono uniti nel 2017, comprendenti i Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta).

L’autore raccogliendo le fonti dei vari Ordini presenti sul territorio ha riacceso l’attenzione sulla memoria storica dell’intero territorio casalino, e delle sue radici native. 

Si tratta di uno scritto frutto dello scrupoloso e appassionato lavoro dell’autore che ha lo scopo di suscitare attenzione nel lettore per riscoprire non solo le proprie radici storiche, culturali, religiose e spirituali ma per far conoscere come la presenza spirituale e pastorale degli ordini religiosi che hanno animato il territorio casalino, i conventi di Casole (Agostiniani Zumpani), Pedace (Cappuccini e Minimi), Serra Pedace (Domenicani), Spezzano Piccolo (Conventuali) e il monastero di Scalzati (Benedettini prima, Florensi dopo e infine Cistercensi), è ancora viva nonostante la soppressione innocenziana del 1652. 

Con questo lavoro don Salatino intende dunque dare valore alle famiglie religiose che hanno animato la vita spirituale del territorio prima della soppressione innocenziana, e in particolare intende prendere in considerazione la persona consacrata come testimonianza credibile per poter in questi luoghi lasciare un’impronta non solo attraverso le pratiche devozionali ma recuperando quella memoria storica che sta ormai col tempo andando a perdersi. L’invito, attraverso questo scritto, è proprio quello di far crescere il territorio di Casali del Manco e incuriosire il lettore affinché mettendosi a servizio valorizzi questo bene comune così tanto vasto.

Teresa Le Pera