Attualità
Lo stupro di Palermo ci insegna che i giovanissimi sono a rischio
Una vicenda dolorosa, che rivela la logica e i rischi del 'branco'. I difetti di un sistema poco virtuoso.
Una ragazza palermitana violentata a turno da un branco di sette ragazzi, tra cui uno minorenne, mentre era stordita di alcol e droghe – “sette shottini di Sambuca e uno spinello”, così hanno dichiarato – al termine di una serata trascorsa in giro per locali. Nessuna traccia di pentimento, anzi, i ragazzi avevano pensato ad una spedizione punitiva perché la ragazza non parlasse. Ora tutti e sette sono in arresto a disposizione del Gip.
Una vicenda tremenda già detta così, ma che è diventata a dir poco agghiacciante con la diffusione in questi giorni dei messaggi che si sono scambiati questi giovanissimi mostri all’indomani dello stupro. Pare peraltro che un cellulare ben nascosto conservi altre chat oltre alle foto e ai video della barbarie.I loro dialoghi e vaneggiamenti, che non intendo riportare per rispetto ai lettori, mostrano come possa essere potente l’effetto psicologico del branco sul singolo e, soprattutto, come questo possa agire da anestetico su una coscienza individuale non particolarmente formata e forte. A tutto questo si è aggiunta l’azione combinata di alcol e droghe (ricordiamo che lo spinello, come tutte le cosiddette “droghe leggere”, è illegale) che ha reso possibile una mostruosità che, come si evidenzia dai loro dialoghi, ha messo in scena la pornografia di cui evidentemente erano imbevuti fin da piccoli, non a caso hanno filmato il loro stupro come se fossero i performer di un film porno.In Italia bambini e ragazzini di qualsiasi età possono guardare, senza alcun ostacolo e comodamente dai loro cellulari, pornografia di qualsiasi tipo. La pornografia è vietata per legge ai minori, ma basta un semplice click. Con tutte le conseguenze, purtroppo ben documentate, sul loro sviluppo psichico, affettivo e anche sessuale. La pornodipendenza, analogamente alla dipendenza da droghe, da alcol o dal gioco d’azzardo, distrugge persone, relazioni, famiglie, lavoro, e apre la porta ad altre patologie e disturbi, fisici e psicologici. E come molte dipendenze, sorgono da piccoli, con la complicità di uno Stato che salva la coscienza mettendo un divieto, ma non facendo nulla, ripeto nulla, per farlo rispettare.Eppure in alcuni Paesi si stanno diffondendo le “Age Verification Law” (leggi per la verifica dell’età) che servono a sbarrare, ma per davvero, l’accesso dei minorenni ai siti porno, e così preservare il libero sviluppo della loro sessualità altrimenti profondamente disturbata dai modelli misogini e violenti della pornografia. Negli Stati Uniti l’ultima ad approvare è stata la Virginia dopo Luisiana, Arkansas, Utah e Mississippi. È una decina di altri Stati americani si stanno dotando di norme analoghe. In Europa, la Francia ha una norma in dirittura di arrivo ed il Regno Unito ha già una legge che entrerà in vigore dal prossimo anno. Credo sia arrivata l’ora di parlarne anche in Italia.Ovviamente questo non impedirà bestialità come quella accaduta a Palermo, la cui prevenzione è affidata ad altri soggetti educanti, ma contribuirà a bonificare e salvaguardare le menti e le volontà dei nostri ragazzi, rendendo anche così più facile la coltivazione delle virtù della forza e della temperanza.* Psicologo