Chiesa
Mons. Alencherry: a lavoro per una Chiesa profetica in uscita
Omelia del Vescovo siro - malabarese nell'ora terza che ha introdotto i lavori della seconda giornata del Sinodo dei Vescovi.
Con il canto dell’Ora terza, si è aperta la terza Congregazione generale del Sinodo dei Vescovi. L’omelia è stata tenuta da Sua Beatitudine il Cardinale George Alencherry, Arcivescovo Maggiore di Ernakulam – Angamaly dei Siro – Malabaresi (India), presidente del Sinodo della Chiesa siro – malabarese.
“La lettura di Geremia di oggi ci dà un messaggio applicabile all’obiettivo del nostro Sinodo sulla famiglia” – ha detto il porporato in avvio.
Il testo della lettura breve: “Dice il Signore: Praticate il diritto e la giustizia, liberate l’oppresso dalle mani dell’oppressore, non fate violenza e non opprimete il forestiero, l’orfano e la vedova, e non spargete sangue innocente in questo luogo”.
“Il profeta Geremia – ha ricordato mons. Alencherry – pronunciò alcuni oracoli nei confronti della famiglia reale di Giuda riguardo alla rovina che sarebbe potuta cadere sul Regno, se il re non rende giustizia alla giustizia e salvare gli oppressi dalla mano dell’oppressore”. Per Alencherry, “le parole del profeta sono applicabili ai governanti e leader di tutti i tempi e anche alle persone disciplinati da loro. In molti paesi del mondo le persone vengono negate della giustizia, a causa della promozione di individualismo, edonismo e l’oppressione da valori”. Da qui il Vescovo ha individuato alcune questioni, anzitutto se “i vertici della Chiesa si sono fatti avanti con un ruolo profetico come quello di Geremia a sostenere il popolo da parte della Parola di Dio e con la testimonianza personale”. “Un ruolo profetico” – quello ipotizzato, e giustificato dall’omileta con le parole di papa Francesco in Evangelii Gaudium di una Chiesa accidentata e malata, capace di sporcarsi le mani.