Diocesi
Mons. Checchinato: ascolto e incontro per costruire relazioni belle tra noi

La meditazione offerta dal presule bruzio durante l’assemblea diocesana
“Possiamo fare tante assemblee sinodali, ma abbiamo bisogno di costruire e custodire tante relazioni belle fra di noi, che ci prendiamo cura gli uni degli altri.
Non risolviamo i problemi con la bacchetta magica, il nostro servizio di Chiesa ha bisogno di innescare processi, però senza scappare, ma rimanendovi dentro”.
Lo ha detto questo pomeriggio mons. Giovanni Checchinato, arcivescovo di Cosenza – Bisignano, nella meditazione offerta durante la preghiera ecumenica che ha caratterizzato l’avvio dell’Assemblea sinodale diocesana.
Commentando le lettere alle sette Chiese dell’Apocalisse, proclamate durante la liturgia, il presule bruzio ha evidenziato che “siamo chiamati ad ascoltare la voce dello Spirito e di farlo insieme, perché il rischio che corriamo qualche volta è quello di presumere di avere da solo ben interpretato lo Spirito”. Per questo “abbiamo bisogno di condividere e lo stile è quello dell’ascolto comunitario”. Come evidenziato del presule, “quando l’autore dell’Apocalisse scrive ‘io conosco’ o ‘io so’ il significato è “io ho visto”. È il verbo del vedere. Così, “quando ci preoccupiamo dell’esperienza comunitaria, siamo chiamati a esprimere la nostra valutazione, non con i nostri pregiudizi, paure e timori, ma perché ne abbiamo fatto esperienza, radicandoci sul dato reale”. Mons. Checchinato ha rilevato come “abbiamo necessità di ascoltare sempre e in questa esperienza del Sinodo abbiamo bisogno di continuare a farlo. E dobbiamo farlo nell’incontro con l’altro”. Per l’arcivescovo, “la profezia non può lasciare da parte gli ultimi”. Difatti, “quando la Chiesa incontra gli ultimi e i poveri, mettendosi al loro fianco, dà voce alla loro voce, anzi spesso da voce al loro mutismo perché loro spesso si sono stancati di gridare, perché non l’ascolta nessuno”.