Mons. Nolè ad Amantea: “entrare nell’amore di Dio”

Ultimo incontro con le foranie diocesane per l'Arcivescovo, oggi nel convento di San Bernardino ad Amantea. L'esortazione a penetrare più profondamente la Parola di Dio e a fidarsi di lui.

Ieri, presso la chiesa San Bernardino in Amantea, monsignor Francesco Nolè ha incontrato la forania marina, ultimo momento di approccio e conoscenza della diocesi di Cosenza – Bisignano previsto per il mese di luglio. Presenti tutti i parroci della forania marina con i loro rappresentanti del consiglio pastorale, consiglio economico e caritas. Durante l’omelia, il Vescovo ha esortato le persone ad entrare nel messaggio che la parola di Dio ha lasciato all’umanità. Parla e invita le persone a non rimanere estranei e di leggerla non in modo superficiale – il presule. “In realtà il Signore vuole che l’uomo lo lodi, lo celebri e lo ringrazi ogni momento e in ogni giorno della sua vita. In questo modo, valorizza anche tutti i nostri gesti: alcuni ufficiali, altri prescritti, altri quotidiani e normali”. Gesù si rivolge agli uomini dicendo di osservare le prescrizioni date da Dio, ma lui le ha perfezionate. Parla della legge di Dio l’Arcivescovo. “Il Signore esorta l’uomo a non osservare solo la legge, ma di fare tutto con amore. Osservare la legge con amore vuol dire che al primo posto c’è posto l’uomo. Gesù parlava nella sinagoga e tutti rimanevano stupiti perché insegnava cose belle, cose buone. Parlava di perdono, misericordia e diceva che Dio non voleva sacrifici, ma la conversione del cuore”. Entra però in gioco il pregiudizio, giudicare senza conoscere la persona. “L’Evangelista dice che le persone ascoltavano Gesù; prima si stupirono e dopo dissero che era motivo di scandalo. Questo perché ai loro occhi appariva come colui che sradicasse tutta la legge di Mosè. Lo ammiravano, ma non credevano in lui veramente”. Mons. Nolè ha sottolineato come “anche noi a volte crediamo ma fino ad un certo punto. Quando arriva una malattia, una morte improvvisa. Ci lasciamo andare diciamo di aver perso la fede. Ecco la necessità di essere nella fede, la necessità di andare sempre alla fonte. La superficialità non ci fa crescere nella fede. Noi tutti dobbiamo essere testimoni per gli altri, abbiamo una grande responsabilità”. Alla fine, l’esortazione. “Anche noi come i Santi possiamo imboccare la via della santità e perseguirla senza pregiudizio”.

* Nostra inviata