Diocesi
Mons. Nunnari su padre Fedele: il dovere pressante della verità
Conferenza stampa del presule per dare alcuni chiarimenti sulla vicenda dell'ex frate.
“Sento il dovere pressante della ricerca della verità”. Ha esordito così mons. Salvatore Nunnari, Arcivescovo Emerito di Cosenza, iniziando la conferenza stampa che ha voluto dedicare alla vicenda di Padre Fedele Bisceglia, il frate francescano condannato e poi assolto dall’accusa di aver violentato una suora. “E’ stata una brutta pietra gettata contro di me – ha detto Nunnari – e voglio dire subito che quando Padre Fedele è stato sospeso dal suo Ordine, non è stato sospeso per la vicenda della suora, ma per non aver rispettato l’obbedienza, visto che aveva i tre voti di obbedienza, povertà e castita, ma quello dell’obbedienza lo ha messo sotto i piedi. Nessuno dimentichi che l’Ordine dei Cappuccini non ha mai creduto al discorso della suora, e aveva messo due avvocati – ha detto Nunnari – Sorrentino e Gambardella, ma Padre Fedele li ha rifiutati. Il Signore mi è testimone che, quando vennero a trovarmi due padri generali – ha detto Nunnari – io ho cercato di aiutarlo. Ma lui parla e quando parla combina guai – ha detto il vescovo – e dopo che lo hanno mandato in Corsica, su mio intervento è stato spostato in Umbria, e da lì scappava per venirmi ad incontrare. Io gli dicevo di fare la sua obbedienza – ha detto il presule – ma lui non lo ha fatto”.
“Bisogna smettere di dire stupidaggini su Facebook, perchè questo vescovo non ha colpe su questa sospensione”. Nunnari è stato attaccato come responsabile della sospensione a divinis dell’ex frate. “Lo ha chiesto lui, per grazia, di essere esonerato dai tre voti, e ha fatto bene, quando ha saputo che il suo Ordine lo voleva sospendere – ha detto Nunnari – e mi è stato chiesto il mio parere, e io ho detto che era bene. Il Papa, per grazia, gli ha concesso di uscire dall’Ordine: ecco il decreto – ha detto Nunnari, mostrando il fascicolo – datato 8 febbraio 2008. Io ho chiesto anche alle suore, davanti a testimoni, di far incontrare Suor Tania con Padre Fedele, ma loro mi hanno detto che le stavo offendendo con questa richiesta – ha detto Nunnari – e le suore sono andate via dalla città senza neanche salutarmi. Perchè il vescovo di Cosenza non lo ha accolto tra i suoi preti subito? Perchè Roma mi ha detto di non fare questa richiesta – ha affermato Nunnari – perchè mi avrebbero detto di no, perchè c’era in atto un processo”. “Io non ho potuto fare altro – ha detto Nunnari – ma rileggete quello che ho detto nei primi giorni della vicenda, quando parlavo del suo carattere esuberante ma non ho mai creduto nella sua colpa”. Mons. Nunnari ha annunciato anche un suo prossimo “libro bianco” sul caso dell’Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d’Aiello, al cento di uno scandalo per la malagestione, che sarebbe, secondo Padre Fedele, una delle cause del complotto ordito ai suoi danni. “Sul Papa Giovanni ho detto chiaramente, in cattedrale, – ha concluso Nunnari – che è stato indegnamente amministrato da Luberto, che è stato un ladro”