Mons. Oliva: deponiamo le armi che abbiamo in casa

Il grido accorato del Vescovo di Locri in occasione dei funerali di Francesco Filippone, l'avvocato ucciso nei giorni scorsi sotto la propria abitazione.

“Nella prossima Quaresima chiedo a chi possiede armi in casa di distruggerle entro la prossima Pasqua e confessarsi in modo da vivere una vera Pasqua di risurrezione e di vita”. È l’invito che monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri – Gerace, ha fatto durante l’omelia dei funerali di Francesco Filippone, avvocato 43 enne che giovedì scorso è stato ucciso sotto la propria abitazione. “La nostra comunità credente sente proprie le conseguenze della violenza perpetrata contro il fratello e rifiuta in ogni caso il ricorso alla violenza. Il farsi ragione con le armi e la violenza è imperdonabile” – ha detto mons. Oliva. “Personalmente non capisco perché debbano conservarsi armi nelle nostre case. Le armi servono per uccidere”. Da qui l’accorato appello: “deponiamo tutte le armi. Non conserviamo armi nelle nostre case. Non servono per risolvere i conflitti, portano solo dolore, spargimento di sangue e morti. A che serve piangere se poi conserviamo in casa armi pronte ad usarle?. Mons. Oliva ha voluto elevare la sua preghiera: “non capisco, Signore, il commercio delle armi. Servono ad uccidere. E nessuna uccisione serve a difendere, è solo un’offesa alla nostra umanità e alla dignità di cui ciascun uomo è portatore”.