Chiese di Calabria
Mons. Oliva scrive ai sacerdoti della sua diocesi
"A mo' di auguri natalizi", il testo che contiene le consegne al clero diocesano. Anzitutto, la fraternità, poi l'attenzione per la famiglia e i giovani.
“Mi piace vedere il Natale come la festa della nostra speranza, quella che dà senso al nostro essere sacerdoti. Siamo sacerdoti, che annunciano un Dio che si fa vicino, che assume la nostra stessa umanità”. È il messaggio che monsignor Francesco Oliva, Vescovo di Locri – Gerace, havoluto indirizzare ai sacerdoti della sua diocesi “a mo’ di auguri natalizi”. “Il Natale è un appello ad essere testimoni di umanità, capaci di vivere la vera umanità, quella che incontriamo in Gesù” – scrive il Vescovo – perché “senza un’autentica umanità non saremo portatori di Cristo né annunciatori del Vangelo”. Mons. Oliva, che addita ai confratelli “la carità pastorale” che “ha la sua radice nella fraternità sacramentale”, ha voluto porgere alcune consegne ai sacerdoti. Fra queste, “mettere Gesù al centro dell’azione della nostra Chiesa, sapendo che il fine principale del nostro ministero non è la realizzazione di iniziative o servizi in funzione dei quali reperire fondi e collaboratori”. E ancora, l’invito ad “agire in comunione con i confratelli”, che “è più importante che fare tutto da soli”. “Riconsideriamo in questa luce l’urgenza di lavorare in ‘comunità di parrocchie’” – l’auspicio di mons. Oliva, che invita a volgere “un’attenzione particolare alle famiglie” ed “intavolare con esse un’alleanza educativa, che favorisca una nuova generazione di credenti. Più volte ho sottolineato l’urgenza di convertire la pastorale parrocchiale in pastorale familiare”. Il vescovo locrese sollecita “l’elaborazione delle linee unitarie di pastorale familiare”. L’altro invito è ad “abitare la terra con responsabilità, accettandone le sfide e avendo la consapevolezza delle sue ferite e fragilità”. Infatti, “l’attenzione al territorio propria di una Chiesa in uscita ci aiuti a promuovere iniziative di promozione umana, di giustizia sociale e di impegno nella lotta contro la criminalità organizzata. Non veniamo meno al nostro compito di guide sagge e coraggiose, che accompagnano i fedeli a capire che la connivenza con il male e l’illegalità affossa le speranze dei giovani che aspirano ad un futuro migliore”.