Mons. Savino indica “un orizzonte nuovo per abitare il tempo”

Il messaggio di auguri del Vescovo di Cassano all'inizio del nuovo anno.

“Un orizzonte nuovo per abitare il tempo”. È l’auspicio e allo stesso tempo la certezza espressa da monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, in un messaggio per il primo giorno dell’anno. Un orizzonte nuovo per superare “le forme di nichilismo” dell’oggi, nel tempo in cui “l’uomo vive come imprigionato all’interno della clessidra dell’esistenza di cui egli è solo un granello di polvere”. Al tempo in cui proliferano “le guerre, la violenza, la volontà di potenza della tecno-scienza” e “il senso del passato, del presente e del futuro sembrano sgretolarsi”, “noi discepoli di Gesù, in questo momento storico non possiamo rimanere indifferenti”. Premettendo che “questo anno 2017 che si apre è per noi, come ogni anno che vede la luce, tempo di grazia e di verità”, mons. Savino è certo che questo “é tempo opportuno, kairòs, di rifondare la nostra vita, il nostro modo di pensare e di agire sulla verità eterna che è Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio, l’uomo-Dio”. La nascita del Signore “apre per noi cristiani una sfida senza misura”: “su quale fondamento il mondo contemporaneo ha decretato la fine della Verità e di ogni etica fondata sulla Verità?” – si chiede il presule cassanese, parlando di “post-verità”. “Come si può pensare di vivere ponendo a sistema la menzogna che costruisce mondi possibili e società prive di futuro?”. “È l’Eucaristia che celebriamo costantemente nelle nostre comunità cristiane ad essere l’atto di denuncia più forte che possiamo manifestare dinanzi a Dio e agli uomini. Con essa denunciamo che Dio stesso in Gesù Cristo è stato ucciso dalla brutalità e dall’iniquità umana e che sta sempre dalla parte delle vittime innocenti di ogni epoca. Denunciare significa far sapere a tutti che la follia del mondo in cui viviamo è si presente ma è destinata a tramontare”. Mons. Savino detta il compito. “Quale grande responsabilità attende noi cristiani in questo mondo! Il cristiano è quindi come il siparista teatrale del grande spettacolo che è la vita; può aprire e chiudere il sipario del mondo, accendere e spegnere le luci dell’esistenza”.