Monsignor Nunnari presenta al nuovo Pastore la diocesi

Prima della presa di possesso l'arcivescovo emerito saluta Monsignor Francesco Nolè

DISCORSO DI SALUTO A S.E. MONS. FRANCESCO NOLE’, ARCIVESCOVO METROPOLITA DI COSENZA-BISIGNANO, NEL GIORNO DEL SUO INGRESSO IN DIOCESI.

Sabato 4 Luglio 2015 – Cattedrale di Cosenza

Eccellenza, nostro venerato padre Francesco,

da oggi sposo di questa santa Chiesa di Cosenza-Bisignano, le porgo il saluto filiale di un popolo che ha vissuto con trepidazione l’attesa, e che oggi con il corale applauso vive la gioia del suo primo incontro con colui che viene tra noi, perché “nell’esercizio del suo ufficio di Padre e Pastore, come afferma il Vaticano II: “sia in mezzo ai suoi fedeli come chi serve: come Buon Pastore che conosce le sue pecorelle e da loro conosciuto, come vero Padre che eccelle per il suo Spirito di carità e di zelo verso tutti”. (CD 16)

Questa sposa Eccellenza, risplende di una sua particolare bellezza di cui la storia l’ha rivestita e a noi tramandata dalla fede dei Padri, scritta anche nelle pietre di questo austero e splendente tempio e non solo.

E’ storia di santità di ieri e di oggi: alle grandi figure di Francesco di Paola, Umile da Bisignano i Santi martiri francescani di Teuca, San Nicola saggio, il beato Angelo d’Acri i santi di oggi, la beata Elena Aiello, i venerabili Elisa Miceli e Don Francesco Maria Greco, in attesa la martire Arcangela Filippelli.

Una storia bella che continua nel presente e lei avrà la gioia di incontrare tanti fratelli e sorelle segnate dalla grazia, testimoni dell’amore che continua ad affascinare e operare nel silenzio le tante meraviglie e le sorprese di Dio.

Una madre è sempre bella anche quando qualche ruga appare sul suo volto, e lei Padre, ha ancora la gioia di contemplarla sul volto della sua mamma qui presente insieme al suo papà. A voi cari genitori il mio filiale abbraccio, ricordando tutti che il padre e la madre di un prete sono padri e madri di ogni prete.

Anche questa sua sposa, nostra madre non nasconde qualche ruga che va curata in un impegno maggiore, per ridare alla comunità la ricchezza e la pienezza della comunione, non ancora pienamente raggiunta anche per ragioni storiche e geografiche. È troppo esteso il territorio diocesano che va dal Tirreno alla Sila, da Bisignano alla zona cratense e passando dalle Serre fino al Savuto.

Un territorio che ha conosciuto l’ampliamento con la riforma dei confini operata negli anni 80, certo non ha favorito l’impegno profuso e sofferto di costruirlo.

In simplicitate et laetitia come è la sintesi del suo programma, amatissimo padre, così dev’essere l’impegno di ciascuno di noi, preti e laici, perché dove non c’è comunione nella Chiesa non c’è missione.

Comunione soprannaturale – eppure umanissima –  di fraternità, di fiducia, di aiuto, di collaborazione.

Comunione difficile, perché attraversata dai nostri egoismi, dai nostri individualismi e dalle nostre chiusure, ma comunione ascoltante, nell’impegno di carità, nel superamento della solitudine, per l’efficacia profonda e duratura del nostro ministero.

Padre amato e venerato, lei ce lo insegna che se la Chiesa non è famiglia non è nemmeno Chiesa.

E lei sarà il padre buono e benevolo di questa sua famiglia, che oggi guarda lei con fiducia e speranza.

Questa è un’ora storica perché una tale missione di servizio paterno è posto definitivamente sulla sua persona, tutta la Chiesa di Cosenza-Bisignano si rinnova nel suo impegno cristiano, si rianima nella gioia della speranza, si consolida nei suoi vincoli di carità.

Gesù, sarà lui a darci forza, non solo di esempio, ma di interiore capacità:

“Fatigatur, per quiem, fatigati recercantur infirmatur, per quem infirmi roboantur”. Cosi S. Agostino. “Si affatica colui per il quale gli stanchi si ristorano; si fa debole colui per il quale i deboli riprendono energia”.

Nella sua fatica apostolica le saremo vicini, ciascuno per la sua parte. Benediremo i suoi passi quando verrà a trovarci sulle nostre strade. Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

A te, o Madre del Pilerio, volgo ancora il mio sguardo e ti chiedo da umile figlio di volgere il tuo su questo figlio che diventa Padre del popolo che ti ama e ti venera da sempre, sii sostegno della sua fede, fonte di ogni consolazione. Amen.

                                                                  + Salvatore Nunnari

     Arcivescovo Emerito di Cosenza-Bisignano