Attualità
Mosè approda a Cosenza
La pellicola di Scott ha registrato poca affluenza nel Cosentino nel primo giorno di proiezione. Un film tanto discusso, bloccato in alcuni Paesi, ricco di riferimenti religiosi. Il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e nell'insieme semplice.
Dopo i famosi kolossal il Principe d’Egitto, I Dieci Comandamenti e Noè, è approdato al cinema “Exodus – Dei e Re” di Ridley Scott, interpretato da Christian Bale, Joel Edgerton, Aaron Paul, Ben Kingsley, e Sigourney Weaver. A Cosenza la pellicola nel primo giorno di proiezione ha attirato l’attenzione di pochi. Il film racconta la storia di Mosé e dell’Esodo del popolo ebraico in fuga dalla schiavitù d’Egitto. Ricco di significati simbolici e religiosi ha fatto tanto discutere, al punto che in alcuni Paesi le proiezioni sono state bloccate, ma ha un fascino epico indiscutibile. Il lavoro del regista Scott richiama concetti quali il fanatismo e la violenza religiosa e fa riferimento esplicito all’attualità.
Due ore e mezza di proiezione in 3D, ricco di effetti speciali, per una delle storie più affascinanti della Bibbia: un bambino destinato a morire, affidato alle acque, salvato e allevato a loro insaputa dai suoi stessi nemici, cresce con un coetaneo che ama come un fratello. Diventato generale e cresciuto a palazzo, amato dal Faraone più del figlio naturale, un giorno scopre di appartenere al popolo reso schiavo dalla sua famiglia adottiva. Dopo esser stato esiliato, riceve l’investitura ufficiale di Dio che gli appare sotto le sembianze di un roveto ardente e gli ordina di portare in salvo il suo popolo. Per convincere il Faraone a lasciarli partire lo aiuterà con 10 piaghe che risparmieranno gli ebrei ma si abbatteranno sull’Egitto in successione: l’acqua mutata in sangue, le rane, le zanzare, le mosche velenose, la morìa del bestiame, le ulcerazioni, la grandine, le locuste, le tenebre e l’ultima, la più terribile e decisiva: la morte dei primogeniti maschi. Fino al passaggio del Mar Rosso che si apre di fronte al bastone di Mosé per far passare il popolo eletto verso la Terra di latte e miele e si richiude sulle armate del Faraone giunte per sterminarli. Mosè e il suo seguito di 400.000 persone si dirigono verso il Mar Rosso. Quando giungono al mare, Mosè si accorge di aver sbagliato strada e di non essere arrivato nel posto giusto per l’attraversamento. Stretto tra il Mare da una parte e i soldati egizi dall’altra, l’uomo è colto dalla disperazione. Mentre Ramses si prepara all’assalto finale, Mosè si rende conto che la marea sta scendendo rapidamente. Raduna quindi il suo popolo e tutti insieme cominciano a camminare sul fondale da cui le acque si sono ritirate. Quando l’attraversamento é completato, l’esercito di Ramses che li sta inseguendo viene inghiottito da un’onda gigante.
Vi proponiamo la Valutazione Pastorale a cura della Commissione Nazionale Valutazione Film della CEI: Forse é corretto partire da due dichiarazioni di Scott in occasione dell’uscita del film. Dice il regista: “La vita di Mosé é una delle più grandi avventure di tutti i tempi ed esemplifica la massima ricerca spirituale”. Inoltre, aggiunge: “Mi piace tutto ciò che è smisurato (…) Ne “Il gladiatore” sono riuscito a far provare agli spettatori la sensazione di vivere in quell’epoca. Così in “Exodus” ho voluto dare vita in modo analogo alla cultura egizia e alla storia dell’Esodo in modo mai fatto finora”. La filmografia di Scott è senz’altro tanto smisurata quanto eclettica, annovera, tra gli altri, “Alien”, “Blade Runner”, “Hannibal”, “Le crociate”, “Robin Hood”. La stessa tendenza al gigantisno, all’eccesso, alla confezione eclatante taglia trasversalmente questo “Exodus – Re e Dei”. Se i fatti sono per molti conosciuti e conservano presso il pubblico un bagaglio di conoscenze, di memorie, di suggestioni certo profondo, il regista non teme di agire in modo da piegare questa materia all’incombere degli effetti speciali, del 3D poco incisivo e motivato. Ma la tecnologia non lascia il segno, Scott non riesce a padroneggiarla, emozioni e visionarietà latitano. Resta uno spettacolone poco coinvolgente, dentro il quale risulta difficile confrontarsi con l’obiettività della “lettera scritta”, o con eccessi, pregi e/difetti della trasposizione a favore/contro dell’una o dell’altra religione. Messa in scena sontuosa, e si sapeva, ma pochi appigli per andare al di là della grande macchina commerciale o per segnalare qualche motivo problematico o spunto per dibattiti. Per questo il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e nell’insieme semplice (riferito, è ovvio, non agli eventi narrati ma al modo di raccontarli).
A Cosenza dal 15 gennaio al Cinema:
Andromeda RiverCentro Commerciale River Village, Zumpano16: 30 19:15 22:00GardenVia Torino, Rende16:30 20:10 22:15