Nasce Cosenzopolis, il gioco da tavola che promuove la città di Cosenza

Via Popilia, Parco del benessere, piazza Kennedy. Tutte queste parole per dire che il nuovo gioco da tavolo Made in Calabria, ‘Cosenzopolis’, è pronto per essere acquistato. “La scintilla è scattata perché ricevevamo richieste da parte della gente, così con il mio amico, nonché altro autore, Antonio De Santis, abbiamo deciso di soddisfare la richiesta creando una versione 2024 del Cosenzopolis. Aggiungendo la S siamo andati a creare proprio la sigla di provincia, iniziale, S finale, quindi Cosenzopolis”, spiega l’ideatore e presidente di Joca Calabria, Giuseppe Biscardi. Meccanica ispirata al Monopoly, però totalmente rivisitata: “Non ci sono terreni, case. Ogni giocatore può costruire sette tipologie di edifici, come la putiga, la gelateria, hotel; poi c’è sempre un gioco di compra-vendita tra i vari giocatori”. Non mancano i classici mazzi di carte che da imprevisti e probabilità, come dialetto cosentino docet, si tramutano in aggrizzo e malanova. Intuizione, coraggio e un pizzico di follia perché “ideare e proporre qualcosa di nuovo è sempre un azzardo, però la forza di volontà, il nostro divertirci è stato più forte, così ci siamo lanciati”. Cultura e territorio vanno a braccetto in un gioco che punta alla “promozione del territorio facendo scoprire la città. Cerchiamo sempre di portare quella tradizionalità calabrese, perché si può trasmettere cultura anche attraverso il gioco. Giocando, acquisiamo il dialetto e la tradizione locale”. Cultura e territorio convivono attraverso luoghi che spesso sono collegati all’infanzia, “come la putiga, la piccola bottega sotto casa dove acquistare le specialità”. Tranquilli, non c’è da annoiarsi, come in ogni buon gioco non mancano le difficoltà e le sfide: “Ci sono 15 carte malanova e 15 aggrizzo. Un esempio di malanova ad esempio è ‘hai prenotato una visita in ospedale, resta fermo un turno e fatti il segno della croce’, per ironizzare sulla sanità ma anche per far riflettere perché nella vita reale bisogna attendere molto per sottoporsi ad una visita medica. Un esempio di aggrizzo è ‘hai un amico vigile, non ti fa la multa e ti lascia passare”. All’interno di ogni scatola il tabellone di gioco che ha sullo sfondo la chiesa di San Domenico e il centro storico, i ‘Bruzi’, ovvero le banconote; i dadi, le plance di gioco, ognuna con un nome, “ad esempio Mastro Antonio u saggio, oppure Franco vucca larga, Rossella a ciota. Ogni giocatore dovrà, come dire, rispecchiare il nome stesso, quindi dovrà comportarsi da tale, almeno questa è l’idea”. Alla ricerca di soluzioni green vengono preferiti carta e legno, ad eccezione del rivestimento plastificato, si tratta però di plastica riciclata”, spiega. La Calabria e le sue bellezze nostrane viaggiano per il mondo, “stiamo ricevendo tante richieste e commenti, soprattutto sui nostri social, da persone che vivono lontano dalla Calabria. Abbiamo deciso di vendere alcune copie su eBay per consentire a chi vive altrove di acquistarlo. Abbiamo ricevuto ordini dalla Germania, dalla Svizzera. Cerchiamo in qualche modo di far sentire a casa chi non è qui, all’interno del gioco ci sono i nomi di piazze, strade, magari chi è cresciuto su queste vie, su queste piazze, si sente a casa”. Guardando la scatola capiamo subito che ci troviamo di fronte non ad un semplice gioco ma alla geniale intuizione di un giovane che aiuta a mantenere saldo il collegamento col dialetto della terra natia. Il gioco è stato presentato “al sindaco e alla consigliera Antonietta Cozza, che, entusiasti dell’idea hanno apprezzato il gioco dandoci così il patrocino gratuito”. In distribuzione dal 7 dicembre, è possibile acquistare il gioco presso il chiosco di Joca Calabria a Piazza 11 Settembre.