Editoriali
Nel segreto della propria stanza
Sulle pagine dei social circola un video dell’alluvione nel paese di don Camillo. Lì il prete restò solo, dopo aver collaborato a mettere in salvo la popolazione con l’amico Peppone, per celebrare l’Eucarestia per il popolo e vigilare sulla cittadina
Al netto delle polemiche sciocche sull’opportunità della sospensione delle messe con il popolo in nome di diritti che sembrerebbero valere solo per noi (mentre l’ansia di papa Francesco per le popolazioni dell’Amazzonia è stata sbrigativamente criticata da frange tradizionaliste), la situazione è seria. Si parla di prima volta e forse è vero, ma questa può diventare un’occasione per riorientare la nostra vita al Signore con fiducia. Devono richiamarci anche alla serietà dei comportamenti, a non avere un’idea troppo alta di noi stessi, affinché ciascuno di noi (ri)scopra di essere fragile, tratto dalla polvere, ma reso grande dal divin soffio del Creatore. Due le vie per affrontare questo delicato momento. La prima: restare uniti e non sempre stiamo ricevendo buoni esempi. Sulle pagine dei social circola un video dell’alluvione nel paese di don Camillo. Lì il prete restò solo, dopo aver collaborato a mettere in salvo la popolazione con l’amico Peppone, per celebrare l’Eucarestia per il popolo e vigilare sulla cittadina. Il restare, come faranno silenziosamente tanti sacerdoti, è già l’annuncio che il sole tornerà a splenderà, che la speranza non è una illusione. La seconda via è quella della riflessione sul nostro modo di vivere, sulla fretta, sui tanti bisogni illusori, sulla presunta forza dell’uomo che pensa di fare da solo e essere padrone del proprio destino. Quanto è importante alzare lo sguardo in questo pellegrinaggio terreno fatto di insidie, pericoli e tentazioni. Quante cose belle che il Signore ci dona e ci accorgiamo di esse solo quando ci vengono tolte. Così è, ad esempio, della messa domenicale e feriale. Quando torneremo nelle nostre comunità, quando potremo nuovamente celebrare insieme, sono certo che apprezzeremo un po’ di più il nostro fare comunità e faremo nostro il monito paolino: non abbiate una idea troppo alta di voi stessi, piegatevi alle cose umili.