Nel silenzio del Bentegodi vince il Chievo, Cosenza a picco

Djordjevic nel primo tempo e Meggiorini nella ripresa battono i Lupi. Cosenza penultimo 

Doveva capitare proprio al Cosenza, assieme al Chievo, chiudere momentaneamente la stagione del calcio professionistico italiano. Giocare oggi è stato duro, per entrambi. Il Cosenza, uscito nuovamente sconfitto in campo nonostante un secondo tempo più credibile, ma poco razionale in fase avanzata  e chiuso alla fine da Meggiorini, scende ancora più in basso in classifica superato dal Trapani. L’ora è quella più buia. Lo spettro retrocessione dietro l’angolo. I rossoblù partivano con la decisione di Bruccini e D’Orazio di non aggregarsi al gruppo, causa paura per la massiccia presenza del virus nel Nord Italia (il Veneto è la terza regione più colpita) e la decisione del presidente Guarascio di prendere provvedimenti al riguardo. Di certo non si partiva tranquilli, senza considerare (così anche come il Chievo che è di casa) il normale timore. Il Cosenza è apparso più spigliato, ma non è stato sufficiente. Ora il rinvio, che forse potrà essere di ultimo aiuto a questa squadra che ha davvero pochissime possibilità di ridestarsi e salvare quello che per Cosenza è un patrimonio di grande valore e che sta venendo via nel modo peggiore che poteva accadere. 

Le scelte di Aglietti e Pillon. 

Facendo, quindi, a meno di D’Orazio e Bruccini, Bepi Pillon sceglie che assieme a Sciaudone ci sarà Broh a centrocampo e Lazaar riabilitato titolare sulla corsia mancina. Il modulo, il 4-4-2, con Machach leggermente arretrato alla punta Rivière, tornato in campo dal primo minuto. In difesa, Schiavi è di nuovo titolare in coppia con Idda. Sulle fasce Casasola e Legittimo. Alfredo Aglietti sceglie il 4-3-2-1 ponendo Djordjevic come tassello avanzato. 

Nel silenzio il lampo di Djordjevic. 

Tra le urla degli allenatori, gli unici ad animare una surreale serata che tutto è tranne che logica, ragione, senso. Tutto fuorché calcio, ma forse i fatti degli ultimi anni in generale hanno proiettato questo sport in una dimensione totalmente altra rispetto a quella originaria. Ma qua non siamo chiamati a risolvere dispute sociologiche, filosofiche, di analisi e diagnosi dei cambiamenti, anche terminologici, dello sport più amato dagli italiani. Qua parliamo di Chievo-Cosenza, 28esima giornata di Serie B. Tra gli striduli di Pillon e di Aglietti, lo sbadiglio viene tolto al 31’ quando Djordjevic, ex attaccante della Lazio, realizza un gol di rara precisione, per il giro che fa, insaccando alle spalle di Pietro Perina. E’ l’occasione che sblocca la partita, dopo che le due squadre avevano retto sull’equilibrio. Il Cosenza impegnato a creare complicazioni con la dinamicità del francese Machach, forte del ritorno di Rivière che gli consente un maggiore fraseggio fra i difensori clivensi, che d’esperienza disarcionano i propositi dei silani. Al 10’ Machach tira debole e impreciso. Al 13’ Djordjevic sfiora il palo, arrecando il primo brivido della serata. I Lupi, comunque, alzano il baricentro, ma senza spostare il fronte a ridosso di Semper. Le occasioni, prima e dopo il vantaggio le fabbricano i veneti. Al 43’, dopo il gol, Segre impegna in volo Perina dai venti metri. 

Cosenza più grintoso, ma poco incisivo. Vince il Chievo

Nonostante, la comunicazione all’intervallo del premier Giuseppe Conte di allargare di fatto a tutta l’Italia la zona di contenimento dei movimenti delle persone e di sospendere momentaneamente, fino al 3 aprile, tutto lo sport professionistico e non, i calciatori hanno la testa per fare e dare qualcosa a questa partita e chi segue da casa. Il Cosenza rientra con un altro piglio. Assenze a parte, i rossoblù si rafforzano con gli ingressi di Capela e Bàez e poi Pierini a 10 dal termine che contribuiscono a dare più verve offensiva alla formazione allenata da Pillon. Appena tornati in campo, il Chievo è stata ad un passo dal raddoppio ma Riccardo Idda è provvidenziale a sventare sulla linea la conclusione di Segre, tra i più insidiosi dei gialloblù oggi. Al 18’ Carretta suona la carica per i Lupi. Il furetto partenopeo assilla Giaccherini e al primo sbaglio si fionda tirando verso Semper e per quasi lo beffa, ma il pallone termina sul fondo. Il numero 10 del Cosenza sembra essere tornato sulle primissime prestazioni di inizio campionato, per impegno e grinta. Anche se molti suoi cross si defilano sul fondo. I Lupi finiscono per far girare troppo palla, anche con tocchi di prima, senza però indirizzarla verso quel qualcuno in grado di oltrepassare i guanti di Semper. Il Chievo, butta dentro Meggiorini che chiude la pratica. Legittimo serve troppo corto Perina e l’attaccante non aspettava altro. Preso il pallone non è stato difficile firmare la rete del definitivo 2-0. Chievo nei playoff, Cosenza all’inferno.