Diocesi
Nolè: ripartiamo dalle relazioni buone
Le conclusioni dell’Arcivescovo al Convegno
Tanti gli spunti venuti fuori da un convegno stimolante ed efficace, che ha messo al centro quella che per la Chiesa è una delle sfide più importanti da raccogliere. Spunti e proposte che monsignor Francesco Nolè, nel suo intervento conclusivo ha voluto riassumere con le buone relazioni che si devono creare, “perché solo così saremo capaci di volerci realmente bene”. Da qui l’attenzione si è spostata subito sugli adulti che “devono essere un esempio per i giovani. Discorso che vale anche per noi sacerdoti. Ci siamo mai chiesti se un giovane ritornerà nella nostra chiesa per riascoltare una nostra omelia? – chiede Nolè ai tanti sacerdoti presenti al convegno. “Spesso i giovani le rifiutano perché usiamo parole nostre, non studiate, non meditate, quando invece dovremmo essere noi per primi a viverle. Perché una vita spirituale intensa, mostrata ai fedeli porta frutto a tutta la comunità e ancora di più nei giovani che hanno bisogno di figure di riferimento forti, significative”. Quindi l’importanza di avere alle spalle non solo una comunità e un sacerdote ma un “esempio che nasce nella vita quotidiana, con la famiglia che deve essere in grado di farci vivere in pienezza i momenti fondamentali della nostra vita. È lì – continua l’Arcivescovo – che bisogna andare per ricostruire le relazioni belle”. Relazioni, che spesso sono minacciate anche dalle nuove tecnologia troppo invasive per alcuni giovani che invece “chiedono di essere accompagnati, e di saper stare al loro fianco”. Da qui la raccomandazione finale. “Dovremmo chiederci ogni giorno cosa siamo stati in grado di fare e cosa siamo stati in grado di ricevere dal nostro impegno quotidiano al loro fianco”. Ripartiamo da qui.