Editoriali
Non possiamo tacere
Violenza nei confronti di un bimbo nordafricano in pieno centro. Cattiveria gratuita di un singolo, una valanga di solidarietà
C’è stata indignazione, condanna, rabbia e poi solidarietà, tanta solidarietà nei confronti del piccolo T. e della sua famiglia. Migranti giunti due anni mezzo fa nel nostro territorio ma da quindici in Italia. Si sono arrabattati, hanno lavoricchiato onestamente, hanno girato un po’, finalmente sono arrivati a Mendicino. Mai però gli era capitato un episodio così crudo, di intransigenza e di violenza. Hanno negli occhi ancora la paura, non riescono a capire ancora. Non sanno darsi una spiegazione. Mi sono chiesto e richiesto anch’io: cosa ha scatenato tanta rabbia nei confronti di un bambino? Si era avvicinato ad un suo compagnetto, che stava nel passeggino, voleva solo giocare! come è possibile che è scattato tutto questo odio da parte del padre? C’è una dose di cattiveria gratuita e imperdonabile! c’è una dose di paura e razzismo seminata nel cuore da chi ha parlato troppo alla pancia! c’è un impotente stasi delle istituzioni su un fenomeno, quello delle migrazioni, che richiede presa di coscienza, accoglienza, solidarietà…, ma anche programmi di integrazione degli stranieri e formazione all’accoglienza degli italiani. Dalla scuola alla chiesa, dalla famiglia alla politica. Non possiamo tacere su episodi come questi! Tante volte abbiamo raccontato il dramma della migrazione sulle nostre pagine, tante volte abbiamo espresso il nostro disappunto su certe visioni sull’altro, sulla persona, sulla sua dignità. Ma questa volta la rabbia cieca e forsennata, alimentata da egoismo e luoghi comuni, si è concentrata su un bambino piccolissimo. Come si può, come si fa? Che ci sta a posto del cuore di uno che reagisce così? Speriamo che le lacrime curino l’animo di questa persona, che la solidarietà e l’affetto che dobbiamo al piccolo e alla sua famiglia non sia solo una semplice vicinanza di circostanza e da questo ripartiamo, oltre al necessario percorso della giustizia, conversione e un supplemento di cuore. Provando a smetterla di parlare di questi fratelli come i nemici della nostra serenità e a tacitare chi prova, con una disarmante e volgare superficialità, a brandire rosari o simboli religiosi, o peggio la custodia dei sacri confini della patria, non sapendo che può armare involontariamente la mano dei violenti.