Diocesi
Notte Santa, mons. Nolè: “Salva, Signore, la nostra vita dal male”
"Forse non abbiamo la fede di Abramo, Isacco, di Maria, noi abbiamo la fede titubante e paurosa degli apostoli. "Non ti importa che noi cadiamo?", è il nostro grido. Sembra che il Signore non ci ascolti" - la considerazione di mons. Nolè. "Il santo mistero di questa notte sconfigge il male, lava le colpe, restituisce l'innocenza ai peccatori, la gioia agli afflitti". .
“Gli auguri di questa notte particolare si trasformano in riflessione e preghiera”. Così monsignor Francesco Nolè ha iniziato l’omelia nella veglia pasquale 2020. Cerimonia con la Cattedrale priva dei fedeli, in questo tempo di emergenza sanitaria. Anche la liturgia vede alcune modifiche rispetto alla celebrazione ordinaria nella notte di Pasqua. Rimangono i segni, a partire da quello della luce del cero pasquale, segno dei risorti; e dell’acqua lustrale, di un Popolo santo nato dall’alto, da Dio. E’ l’acqua dei battezzati, dei santi di Dio. Di quelli che gridano giorno e notte verso di lui, specialmente nel momento della prova. “Forse non abbiamo la fede di Abramo, Isacco, di Maria, noi abbiamo la fede titubante e paurosa degli apostoli. “Non ti importa che noi cadiamo?”, è il nostro grido. Sembra che il Signore non ci ascolti” – la considerazione di mons. Nolè. “Il santo mistero di questa notte sconfigge il male, lava le colpe, restituisce l’innocenza ai peccatori, la gioia agli afflitti”.
Il vescovo di Cosenza ha evidenziato che “la vera preghiera che dobbiamo fare al Signore non è di salvarci da questo virus, ma la nostra vita dal male. Il Signore ci chiede di avere fede quanto un granellino di senape. Questo è il momento in cui il Signore è venuto a bussare alle nostre porte, ci chiede di togliere l’odio e il rancore e ci chiede l’umiltà del cuore, di non essere superbi”. Mons. Nolè, nella Cattedrale deserta, ha invitato, attraverso le telecamere, a uno stile nuovo. “Dobbiamo essere promotori di concordia e di pace, non di critica e di separazione. L’augurio è che ogni di noi sappia vivere questo tempo come un tempo di prova, l’occasione che il Signore ci ha dato per convertirci e fare verità nella nostra vita. Quanto è importante ritrovarsi a gioire del bene, a volerci bene l’uno con l’altro”.
Infine, la supplica: “Signore, non ci abbandonare. Siamo deboli e fragili, ma fà che sappiamo sentire a noi il tuo amore!”.