Ordine di Malta. Con la missione del servizio agli ultimi

Anche in tempo di pandemia l’impegno dell’Unità di strada a favore delle fragilità presenti sul territorio

Nelle parole di Anna Ciardullo, coordinatrice della parte sanitaria dell’Unità di Strada del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (CISOM) c’è tutto l’entusiasmo di chi ha il cuore pieno della gioia. Di una gioia che nasce dal Vangelo e si declina con la parola della Scrittura: “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Un servizio di prossimità agli ultimi della città, sempre con il sorriso sulle labbra, per un ‘esperienza che Ciardullo condivide con una ventina di volontari attivi, guidati da Pasqualino Altomare. Angeli della notte lungo le strade del territorio, laddove vivono gli invisibili. Quei “bambini che, da sotto il ponte – testimonia – escono a piedi scalzi in pieno inverno”, quelli che hanno bisogno “di avere un pasto caldo, una coperta, ciò che è necessario”. Durante il lockdown di marzo – aprile 2020, l’Unità di Strada usciva tutti i giorni; ora, a seguito del coordinamento con le altre meritevoli realtà del territorio impegnate in servizi simili, l’attività si svolge il lunedì e il sabato. Il cuore di Anna Ciardullo, che ha portato la sua esperienza di amore anche all’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove studia, attraverso una tesina, si lascia riempire dalle vicende di quanti incontra. “Sabato sera stavamo rientrando e i carabinieri ci hanno segnalato una persona di fronte al comune. Era lì, con i suoi bagagli e molto silenziosa. Dopo una serie di difficoltà nel reperire una sistemazione, ha poi trovato ospitalità presso una delle strutture gestite da don Dante Bruno”. Il racconto di Ciardullo è commovente: “la cosa più straordinaria è che, quando è arrivata in stanza, la ragazza ha tirato fuori un quadro della Madonna. Una cosa che mi ha toccato personalmente tanto da spingermi a pregare insieme a lei”. Dal carisma alla missione, l’Ordine di Malta è un punto di riferimento  “nel servizio agli ultimi ai poveri e ai bisognosi. Tutto quello che per noi rappresenta il dare una mano a chi ha bisogno diventa motivo di gioia e gratificazione”. Un cammino che nasce in seno al Corpo e che si nutre nel grembo della Chiesa e nell’interlocuzione con il territorio. Costante il contatto con la Caritas diocesana e con le associazioni operanti in città. Recentemente, poi, vista l’emergenza sanitaria in atto, stipulata anche una convenzione con l’ASP per consentire la vaccinazione alle categorie più fragili. E spesso invisibili.