Diocesi
Ottobre Missionario. Impegnati nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale
“Let’s start with earth_Percorsi inclusivi di agricoltura sociale” nel villaggio di Wote in Kenya
L’1 Settembre, come ogni primo giorno del mese, ho girato pagina al calendario della Fondazione Missio appeso nella mia stanza e mi sono soffermata a leggere il pensiero scritto su di esso:
Come esseri umani, non siamo meri beneficiari, ma custodi delle altre creature. Mediante la nostra realtà corporea, Dio ci ha tanto strettamente uniti al mondo che ci circonda (…) Non lasciamo che al nostro passaggio rimangano segni di distruzione e di morte che colpiscono la nostra vita e quella delle future generazioni (EG, n. 215).
Queste parole di Papa Francesco mi hanno accompagnato lungo il mio viaggio in Kenya, che ha avuto inizio proprio quel giorno. I “segni di distruzione e di morte”, generati anche dal nostro stile di vita, in alcuni paesi dell’Africa purtroppo sono ben evidenti, ma accanto ad essi ci sono segni di bellezza e di vita che non è facile vedere in altri luoghi. Ci sono, inoltre, persone ed associazioni che cercano di cooperare per rendere ancora più visibili queste bellezze ed arginare i segni di distruzione, prendendosi cura delle fragilità di un luogo, e ponendosi come obiettivo il benessere delle persone, in particolar modo degli ultimi.
L’Ong Mo.C.I. (Movimento perla Cooperazione Internazionale), per conto della quale sono partita, fa parte di questo panorama: opera in Kenya da diversi anni, promuovendo importanti progetti in partenariato con associazioni ed enti del luogo. Nel novembre2013 hadato avvio al progetto “Let’s start with earth_ Percorsi inclusivi di agricoltura sociale”. Tale progetto si è posto come obiettivo l’inclusione socio-economica di soggetti svantaggiati attraverso la riqualificazione ad uso agricolo di un’area all’interno della St. Patrick MVTRC (Makueni Vocational Training & Rehabilitation Centre), che gestisce una scuola dei mestieri per ragazzi diversamente abili e normodotati nel villaggio di Wote.
Rispetto a tre anni fa, quando ho visitato per la prima volta questo villaggio, l’area intorno alla St. Patrick School ha cambiato sostanzialmente aspetto, grazie a questo progetto: due ettari di terreno totalmente ricoperti a bosco, inaccessibili, privi di confini e dissestati sono stati interamente riqualificati e riconvertiti ad un nuovo utilizzo, quello agricolo; migliorando sia l’area da un punto di vista ambientale e sia la qualità della vita degli studenti e dello staff della scuola, che possono vivere gli spazi in maniera più agevole e diversificare la loro dieta alimentare grazie ai prodotti agricoli che vengono coltivati.
La riqualificazione dell’area è avvenuta attraverso un processo educativo che ha coinvolto in prima persona i 40 ragazzi diversamente abili ospiti della St.Patrick MVTRC, i quali sono stati inseriti in un percorso di agricoltura socio-riabilitativa e di attività socio-educative. Queste ultime sono state coordinate dal Wajukuu Art Project, un’associazione di artisti che collabora da anni con il MoCI e vive e opera nello slum di Mukuru a Nairobi. I laboratori artistici promossi dal Wajukuu Art Projects, nelle strutture della St. Patrick School, hanno permesso di valorizzare le abilità di ciascun studente in base alla propria unicità, sviluppando e stimolando la consapevolezza di possedere delle capacità inespresse, che vanno bel al di là delle loro disabilità.
In generale, la conoscenza delle proprie potenzialità è stato un aspetto caratterizzante tutte le attività promosse all’interno del progetto e ciò ha permesso anche il miglioramento delle competenze socio relazionali, in quanto gli studenti sono riusciti ad esprimere se stessi con più facilità.
Un altro risultato molto importante raggiunto da questo progetto è stato rappresentato dalla visita in Italia, lo scorso anno, del direttore della St.Patrick’s MVTRC e del responsabile dell’attività di lavorazione e coltivazione, i quali hanno avuto la possibilità di acquisire nuove competenze nel campo dell’agricoltura sociale, grazie ad un periodo di permanenza nella Cooperativa Sociale ArcadiNoè, sita a Vadue di Carolei (CS). Gli ospiti sono stati coinvolti nelle attività agricole e socio-educative offerte dalla Cooperativa, che ha un’esperienza ventennale nell’inserimento socio economico di soggetti svantaggiati e gestisce una fattoria sociale didattica, valorizzando il ruolo multifunzionale dell’agricoltura, che può contribuire attivamente al miglioramento della qualità della vita e delle relazioni di chi la pratica. Inoltre, sono stati coinvolti in diverse attività di conoscenza del territorio locale, visitando diverse aziende agricole della provincia di Cosenza e avendo la possibilità di visionare differenti metodi di produzione e di organizzazione aziendale in diversi settori.
Durante il percorso che ha portato alla riqualificazione dell’area interna alla St. Patrick School sono stati raggiunti, dunque, altri piccoli ma grandi obiettivi che hanno inciso profondamente sugli aspetti pratici di vita quotidiana e su quelli relazionali, sia tra pari che con lo staff della scuola.
Tale percorso per poter continuare ad avere i suoi benefici necessita di lavoro costante, sia nella pratica agricola, per rendere ancora più fertile un terreno arido, che sconta anche un problema di scarsità d’acqua e sopratutto nella pratica del cooperare che, per non cadere nella trappola dell’assistito e del “benefattore”, necessita di molta cura, tempo e mediazione fra modi di pensare e agire che a volte sembrano molto distanti, pur orientandosi verso un obiettivo comune.
È proprio questa la nostra sfida, la sfida che anche Papa Francesco ci esorta a cogliere nella sua ultima enciclica: lavorare insieme, “unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare”. E noi possiamo essere parte di questo cambiamento, se cerchiamo di andare oltre il nostro Io e lasciamo che al nostro passaggio rimangano segni di salvezza e di vita.