Chiesa
P. Lombardi: “molto chiare” le parole del Papa sul genocidio armeno
"Prendiamo atto delle reazioni" - ha detto il direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
Quello che ha detto il Papa mi sembra chiaro come il sole. Prendiamo atto che ci sono state reazioni”. Con queste parole padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, durane il briefing odierno, ha risposto ad una domanda sulle reazioni della Turchia alla questione del genocidio degli armeni. “Il Papa – ha proseguito il portavoce vaticano scendendo nel dettaglio – ha detto, articolato, fatto riferimento alla citazione della Dichiarazione comune di Giovanni Paolo II e Karekin”. È nell’ambito di quella citazione, ha ricordato Lombardi, che Francesco ha usato la parola genocidio, “mettendosi in continuità con l’uso di quella parola da parte del suo predecessore”. Sempre a proposito del genocidio armeno, il Santo Padre ha aggiunto che è “generalmente ritenuto il primo genocidio del ventesimo secolo”: poi la “geniale contestualizzazione storica”, quando ha detto – ha ricordato Lombardi – che “continuiamo a discutere del genocidio degli armeni: questo è uno ma nel secolo scorso sono successe tante altre cose e ne stanno succedendo attualmente altre”. “Cerchiamo di prendere atto di ciò che è avvenuto nella storia – la sintesi delle parole del Papa secondo Lombardi – per assumere atteggiamenti adeguati e andare avanti per una storia migliore, in cui tali avvenimenti non si ripetano”.
Quello del Papa sul genocidio degli armeni, ha riassunto il portavoce vaticano, “è stato un discorso chiaro, molto ricco e con un riferimento a una conclusione di riconciliazione e di dialogo, in una prospettiva positiva”. Il discorso del Santo Padre, quindi, “non aveva bisogno di essere ulteriormente spiegato o difeso: se c’è stata da parte turca una reazione, ne prendiamo atto, ma non abbiamo ritenuto fosse il caso di fare polemica o battibecchi. Prendiamo atto che ci sono state reazioni”. Padre Lombardi, infine, ha definito “molto interessante la Commissione storica mista nello studio degli Archivi storici, di cui ha parlato il presidente Erdogan”. In questa prospettiva, le parole del Papa possono essere, per il portavoce vaticano, “un ulteriore impulso forte per una riflessione che punti anche ad una qualità della discussione stessa, non improntata a rinnovare il passato ma ad una riflessione ulteriore per l’oggi”.