Papa Francesco: i consacrati, luogo dell’incontro e della vicinanza

Con la celebrazione in Vaticano il Papa ha concluso solennemente l'Anno della vita consacrata.

I consacrati e le consacrate sono chiamati innanzitutto ad essere uomini e donne dell’incontro. La vocazione, infatti, non prende le mosse da un nostro progetto pensato ‘a tavolino’, ma da una grazia del Signore che ci raggiunge, attraverso un incontro che cambia la vita”. E’ stata la considerazione compiuta da papa Francesco celebrando nella basilica di San Pietro la Messa nel giorno della festa della Presentazione del Signore al tempio.

Con la celebrazione di oggi, si è chiuso ufficialmente l’anno della vita consacrata, che lo stesso papa Bergoglio aveva voluto indire, perché tutti i religiosi potessero “svegliare il mondo” con la loro testimonianza di fede e di vita.

“Chi incontra davvero Gesù non può rimanere uguale a prima. Egli è la novità che fa nuove tutte le cose. Chi vive questo incontro diventa testimone e rende possibile l’incontro per gli altri; e si fa anche promotore della cultura dell’incontro, evitando l’autoreferenzialità che ci fa rimanere chiusi in noi stessi” – ha detto Francesco, che all’inizio dell’omelia aveva commentato brevemente i momenti salienti del Vangelo della presentazione del bambino Gesù al tempio e della purificazione di Maria.

“I consacrati e le consacrate sono chiamati ad essere segno concreto e profetico di questa vicinanza di Dio, di questa condivisione con la condizione di fragilità, di peccato e di ferite dell’uomo del nostro tempo” – ha detto ancora Francesco, con riferimento alla seconda Lettura. “Tutte le forme di vita consacrata, ognuna secondo le sue caratteristiche, sono chiamate ad essere in stato permanente di missione, condividendo «le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di coloro che soffrono» (Gaudium et spes, 1)”.

Con il cuore che “arde” in ogni consacrato – è l’auspicio di Francesco. “Grazie per finire così, tutti insieme, quest’Anno della Vita Consacrata. E andate avanti! Ognuno di noi ha un posto, ha un lavoro nella Chiesa. Per favore, non dimenticate la prima vocazione, la prima chiamata. Fate memoria! E con quell’amore con cui siete stati chiamati, oggi il Signore continua a chiamarvi”.