Pietro e Giovanni, la Chiesa e i giovani

Francesco e i 60 mila del Circo Massimo si sono guardati negli occhi e si sono confrontati. Insieme, per una Chiesa secondo il sogno di Dio. 

“Sarò felice di vedervi correre più forte di chi nella Chiesa è un po’ lento e timoroso, attratti da quel Volto tanto amato, che adoriamo nella santa Eucaristia e riconosciamo nella carne del fratello sofferente. Lo Spirito Santo vi spinga in questa corsa in avanti”. Forti, vibranti, che toccano il cuore, le parole di papa Francesco al Circo Massimo davanti a oltre 60 mila giovani provenienti da 195 diocesi. Parola ancora a Francesco: “la Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. Abbiamo bisogno! E quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci, come Giovanni aspettò Pietro davanti al sepolcro vuoto”. Non hanno bisogno di commento, le espressioni del Santo Padre. Per chi è stato al Circo, rimane la bellezza del momento e la speranza che esso abbia toccato i cuori dei tanti presenti. Erano lì, assiepati su quell’erba, in compagnia della natura. Sporchi e sudati, accaldati e stanchi del cammino. Ma vivi. Erano sui loro tappetini, con il loro kit, i cappellini e le borracce, le borsette e il panino. Lì, ad ascoltare quel Papa che tanto amano e che li stava invitando a correre verso la bellezza e la verità, anzi verso la felicità. E’ bastato guardarli negli occhi, per vedere quanto erano attenti, mentre il Papa li assicurava che sono i veri protagonisti della Chiesa. Neanche i telefoni avevano in mano, mentre Francesco li guardava negli occhi. Non era il momento di fare le stories, di scattare una foto. Era sufficiente stare lì, mentre la notte avvolgeva la Città Eterna. Con la semplicità di questi anni, con il linguaggio dei giovani, di chi ama una Chiesa testimoniante, Francesco ha scritto una pagina forte del suo pontificato. Una Chiesa che respira con il polmone dello Spirito, che suscita vocazioni e novità perenni. Pietro pronto a confermare nella fede “ogni” Giovanni che corre veloce, che intuisce la presenza del Signore nelle pieghe della storia anche laddove sembra difficile entrare. Una Chiesa di risorti e quindi di giovani, di chiamati alla santità. Sciolta da qualsiasi laccio e burocrazia – come ama dire Francesco – e che si pone in ascolto del sogno del Vangelo. Un sogno da raccontare, tornando a casa, con la pazienza di imbattersi in qualche lamento o in qualcuno che proprio non ci crede alla bellezza di essere cristiani. “Camminare soli permette di essere svincolati da tutto, forse più veloci, ma camminare insieme ci fa diventare un popolo, il popolo di Dio”. Sì, i giovani si fidano di Francesco.