Primo Piano
Possiamo imparare tanto dagli alberi
Le energie sono tutte proiettate nella “pianificazione” del proprio futuro: la primavera!
È un inverno difficile. Lo è per tutti. È difficile restare sereni con tutto quello che succede intorno a noi, a volte anche nelle nostre case. Così in un pomeriggio domenicale, sola e chiusa in casa, me ne stavo alla finestra a guardare fuori e a bere il mio caffè. E mi sono detta: “ok, provo a ragionare come fa un albero in inverno”.E so che qui la domanda sorge spontanea… Cosa potrà mai fare un albero in inverno, se non starsene lì, tutto spoglio? “Cosa fanno” le piante in inverno?Tutti sappiamo da sempre (ce lo ripetono fin dalle scuole elementari) che gli alberi in inverno “riposano”.E questo è vero… Ma, tra un sonnellino e l’altro, non gli resta molto tempo libero, perché sono sempre impegnati a trovare strategie e soluzioni “per andare avanti”. Gli alberi “non si lamentano” del freddo e della pioggia, i loro rami sopportano il peso della neve: gli alberi sono resilienti. E questa è una parola magica.L’inverno può sembrare una stagione brutta, priva di vita, desolata. In realtà, per chi sa vedere oltre, l’inverno è una stagione misteriosa e bellissima: bisogna solo guardare “dentro”. Dentro gli alberi scorre la linfa, inarrestabile, nelle loro radici viene conservata l’energia necessaria per il risveglio, i processi vitali si verificano allo stesso modo di altri periodi, seppur più lentamente. Le energie delle piante sono tutte proiettate nella “pianificazione” del proprio futuro: la primavera!Anche il freddo serve a molte specie di alberi: si chiama “vernalizzazione”, vuol dire che alcune piante hanno bisogno di attraversare un periodo di freddo per prepararsi alla successiva ripresa vegetativa. Dopo la vernalizzazione queste piante sono in grado di fiorire.E facendo un paragone, a me sembra che le temperature rigide per gli alberi siano un po’ come le difficoltà che noi umani incontriamo… E come agli alberi serve il freddo per poi rifiorire, non servono forse a noi le difficoltà per migliorare?E allora perché non fare come un albero, guardarsi dentro, e tenere accumulate le proprie energie in attesa della primavera, scegliendo nel frattempo con cura le foglie più belle da tirar fuori? Riposare, pianificare e nutrire le gemme: le gemme sono la speranza e la promessa di una nuova vita.Ma tra il dire ed il fare… e allora facciamoci aiutare dai nostri maestri! Prendiamo spunto. Come? Ci sono due modi che mi vengono in mente, ma poi ognuno può trovare il suo.Adottare un albero a distanza per esempio, seguendo la sua crescita e le sue fasi tramite gli aggiornamenti dell’agricoltore che se ne prende cura. È un bel modo per restare connessi alla natura in un momento dove, almeno per la maggior parte di noi, bisogna restare dentro le città. E poi che emozione ricevere i frutti a casa quando sarà il giusto tempo! Il giusto tempo: l’albero sa qual è il giusto tempo per fare i suoi frutti (altro da imparare)!Anche in città puoi scegliere il tuo “albero del cuore”: scegliere un albero così a caso, di pancia, di quelli piantati sotto casa nei viali, nel parco più vicino dove vai a sgranchirti le gambe, o anche l’alberello nel parcheggio del supermercato! Scegli il tuo albero e vai a salutarlo una volta a settimana. Osservalo e impara. Guarda come cambia, o come da fuori sembra immobile. Senti la sua calma, senti con quanta pazienza va avanti nonostante il freddo e la pioggia. Immagina cosa accade dentro il suo tronco. Lui sta già progettando: che gemme far sbocciare per prime, che tonalità di verde indossare, quante foglie far nascere…. E allora, che sia per tutti un inverno “da albero”: un inverno di pianificazione e speranza!
Come fare per adottare un albero?
Uno dei modi è quello portato avanti dalla Biorfarm, un progetto che nasce a Rossano, e grazie al quale si possono adottare alberi da frutta coltivati in maniera sostenibile dai piccoli agricoltori italiani, e ricevere poi a casa la frutta bio dell’albero scelto. Biorfarm è un’azienda nata nel 2015 per permettere ai piccoli agricoltori di avere un’alternativa alla svendita dei loro prodotti di qualità secondo le logiche della GDO, e per conferire un prezzo equo alla frutta coltivata con passione e dedizione nelle aziende agricole del nostro Paese. Ma non solo! Attraverso l’adozione, i clienti possono ricevere le foto del proprio albero con il cartellino col nome scelto, ed essere aggiornati sulla coltivazione e sulla vita in campagna dell’agricoltore. Poi, quando è il momento giusto per la raccolta, la frutta certificata bio viene spedita direttamente dall’agricoltore a casa del cliente. Quindi, adottare un albero con Biorfarm potrebbe diventare un modo originale per avere la possibilità di gustare un prodotto genuino e fresco, che non “si perde” in innumerevoli trasporti, celle frigo e scaffali dei supermercati, ma che viene toccato esclusivamente dalle mani del produttore e da quelle del consumatore. Insieme a questo progetto segnaliamo anche quello portato avanti a San Floro, in provincia di Catanzaro. Qui Miriam e Domenico hanno creato l’azienda agricola “Nido di Seta”, attraverso la quale ha ripreso vita la bellezza di un’antica tradizione del loro territorio: la tessitura della seta. L’attività principale dell’azienda è infatti la gelsibachicoltura: l’allevamento del baco da seta, il quale si nutre esclusivamente di foglie dell’albero del gelso, e la creazione di filati e tessuti utilizzando antichi telai. Il loro nuovo progetto è “Adotta un gelso”, grazie al quale le persone possono adottare una delle piante di gelso presenti nell’azienda agricola e ricevere direttamente a casa i prodotti artigianali della filiera: confetture di more di gelso, cravatte e sciarpe in seta. Adottare un gelso è un’iniziativa unica per sostenere il nostro territorio ed una generazione di ragazzi che ha scelto di credere ed investire, è proprio il caso di dirlo, nelle proprie radici.