Diocesi
Presentato il festival Frontiere

La kermesse di Migrantes e Caritas dal 3 al 6 aprile
“Mettere insieme tradizioni, culture e lingue diverse non è una cosa semplice, è quasi come una danza, in cui si devono osservare dei ritmi e delle posizioni del corpo, ma alla fine quello che viene fuori è un’esperienza di bellezza, sempre un effetto pacificatore. È possibile costruire un mondo dove alcuni valori siano ancora importanti, continuare a sognare un mondo nuovo. In questo momento, soprattutto in occidente, sembra che l’orizzonte si stia stringendo sempre di più, e sono le iniziative come il festival Frontiere ad essere importanti, in cui si parla soprattutto di pace”. Lo ha detto mons. Giovanni Checchinato, arcivescovo di Cosenza – Bisignano, nella conferenza stampa di presentazione del Festival “Frontiere”, che si terrà a Cosenza dal 3 al 6 aprile, organizzato da Migrantes e Caritas. Il festival ha la collaborazione dell’Unical e del comune di Cosenza. A moderare la conferenza è stato il direttore degli uffici diocesani Caritas e Migrantes Pino Fabiano. Hanno partecipato il sindaco di Cosenza Franz Caruso e la docente Unical Emanuela Pascuzzi (la prima giornata di Frontiere sarà interamente all’Ateneo cosentino). “Cosenza è una città accogliente nei fatti, non solo nelle parole. Lo dimostra la grande vastità di comunità straniere che vive nella nostra società”, ha detto Caruso.
Pascuzzi ha invece evidenziato che “l’Unical aderisce ad un’alleanza tra Università che vogliono impegnarsi a creare le condizioni abilitanti per la pace”.