Procede spedito il progetto Policlinico Universitario dell’Annunziata

Rivisto il numero dei posti letti, alcuni reparti di diagnostica passeranno alla gestione universitaria. Dopo la firma dell'accordo individuati già i primi docenti

Il Coruc – Comitato regionale di coordinamento delle università calabresi – ha dato il via libera all’istituzione di quattro nuovi corsi di laurea proposti dall’Unical e che entreranno nell’offerta formativa a partire dall’anno accademico 2023-2024, subito dopo il via libera dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) e del Ministero dell’Università e della ricerca, che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi.

“Si tratta di una svolta storica – ha commentato il rettore Nicola Leone – che segue la riforma della proposta didattica di due anni fa. Un passaggio motivato principalmente da due necessità: dare risposta alla crescente domanda di formazione sanitaria che arriva dagli studenti calabresi, e andare in soccorso del territorio che vive da anni una profonda emergenza in campo sanitario, contribuendo allo sviluppo della sanità regionale e favorendo la crescita di competenza in settori strategici della medicina”. Nei giorni scorsi è stato firmato il protocollo tra Regione e Unical per il nuovo Policlino. Cosenza vuole diventare attrattiva per gli studenti di medicina e anche per docenti e medici. L’accordo rafforza e blinda l’integrazione tra la carriera universitaria e quella ospedaliera di primari e dirigenti medici. C’è da rivitalizzare i servizi essenziali e non si può andare più dietro a logiche di campanile o di spartizione del territorio. Chi più ha più dona, chi è capace deve avere spazi giusti. La nuova facoltà è stata un atto di coraggio e questa sarà una grande occasione per svegliare il territorio e le stesse strutture sanitarie nelle quali operano medici di qualità che tante volte, a ragione, rischiano di cedere alla tentazione di mollare o chiedere spazio altrove. Ora finalmente un tentativo per ridisegnare competenze e gareggiare per creare “eccellenze” e reparti all’avanguardia. Alcune specialità passeranno sotto la direzione dell’ateneo, per dar vita al Policlinico Universitario di Cosenza, insieme a posti letto e day hospital insieme a due aree per la diagnostica (analisi e radiologia) e connessi servizi infermieristici. Tra le prime realtà a transitare l’unità di Oncologia con 16 posti letto ordinari e altri sette per day hospital. L’insegnamento sarà affidato a Carmen Belli, dopo una bella espereinza all’Istituto europeo dei tumori e avrà accanto almeno due ricercatori. Chirurgia generale (27 posti letto, tutti ordinari) sarà guidata dal professore Bruno Nardo che avrà titolarità di cattedra universitaria e insieme a lui Francesco Pata, attualmente in servizio a Corigliano-Rossano; sarà il dirigente medico con qualifica di ricercatore universitario. Ematologia potrà contare su 16 letti per la degenza e altri 4 per il day hospital. L’insegnamento universitario all’apprezzatissimo Massimo Gentile, con incarico di ricercatore. Già definiti anche i rapporti per il laboratorio d’analisi diretto da Stefania Catalano che all’Unical avrà la cattedra di Patologia clinica. Dirigenti medici saranno la professoressa Cinzia Giordano di Patologia e il ricercatore di Scienze mediche tecniche applicate, Rocco Malivindi. Anche per il servizio infermieristico individuati i due docenti con incarichi di ricercatore. Si tratta di Nicola Ramacciati per la cattedra di Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche, e Alberto Polimenti, per quella di malattie dell’apparato cardiovascolare. All’“Annunziata” saranno applicati alla direzione del servizio infermieristico, tecnico infermieristico e tecnico riabilitativo il primo e alla guida di Cardiologia interventistica, il secondo.

La Regione “consapevole delle eccellenze di cui è dotata dell’Università – si legge nel protocollo – nell’ambito ingegneristico, informatico e di intelligenza artificiale, intende promuovere una formazione professionale di medici e professionisti sanitari con particolare riferimento per quegli operatori della salute che siano dotati di conoscenze e competenze nei vari ambiti sanitari, biomedici e clinici, in una visione multidisciplinare integrata con le tecnologie dell’ingegneria dell’informazione e dei sistemi intelligenti, da applicare efficacemente ad azioni mirate alla prevenzione e alla cura delle malattie, alla riabilitazione dei pazienti e allo sviluppo di soluzioni diagnostiche e terapeutiche innovative”.

Il piano programmatico dell’Azienda ospedaliera (Annunziata, Mariano Santo e Santa Barbara) e dell’Università, in attuazione del protocollo con la Regione, pone come obiettivi lo sviluppo di un ambiente culturale favorevole alle attività di ricerca, la realizzazione dell’effettiva integrazione tra le attività scientifiche e le attività didattiche e assistenziali, il potenziamento delle infrastrutture della ricerca. È stato individuato, inoltre, un primo gruppo di Unità operative complesse che, gradualmente, diventerà a guida universitaria. Si tratta di Chirurgia generale, Ematologia, Laboratorio di analisi, Oncologia, Urologia, Nefrologia dialisi e trapianti, Gastroenterologia, Medicina interna, Ginecologia e ostetricia, Cardiologia.

Ovviamente sono nati tentativi di polemiche per contrapporre il percorso del capoluogo calabrese con Cosenza e C’è una informazione che sta sfuggendo» dice il rettore dell’ateneo di Arcavacata Nicola Leone, bersaglio della levata di scudi di autorevoli esponenti politico-istituzionali del catanzarese, preoccupati per le eventuali ripercussioni negative che la novità potrebbe avere sul ruolo dell’Università Magna Grecia del capoluogo di regione. “Quello che dalle cronache emerge poco o non emerge affatto – ha insistito Nicola Leone – è la circostanza che il Coruc nella medesima occasione ha dato il semaforo verde, anche con il mio voto favorevole, all’attivazione di sette corsi di laurea per la Magna Grecia tra cui anche quello di Medicina veterinaria incassando pure il via libera per la realizzazione di un ospedale veterinario a Catanzaro, un’opera importante, con risorse a carico della Regione”.

Il rettore del Campus di Rende intende così riportare il dibattito nel giusto alveo, offrendo alla discussione tutti gli elementi pertinenti e necessari ad offrire una più ampia visione dei fatti: “L’autonomo percorso intrapreso dall’Università della Calabria – ribadisce in una lunga intervista rilasciata al nostro network – nulla toglie all’ateneo di Catanzaro. I posti che a partire dal prossimo anno accademico saranno conferiti per la laurea in medicina e chirurgia all’Unical saranno aggiuntivi. E le statistiche dimostrano come sotto questo aspetto, la Calabria sia attualmente fanalino di coda in Italia per numero di sedi di medicina rispetto agli abitanti. Tanto che, sempre sulla base dei dati forniti dal Miur, circa cinquecento studenti calabresi si sono dovuti iscrivere ai corsi di medicina di altre regioni oppure di paesi esteri, numero questo che risulta quasi raddoppiato rispetto a quello dei tre anni precedenti, segnale di un crescente bisogno di nuovi posti proprio nella nostra regione”.