Sport
Quando calcio e guerra si incontrarono
L'eroe Arnaldo De Filippis era il presidente della Società Sportiva cosentina, che poi diventerà Fortitudo Cosenza, la progenitrice del Cosenza calcio attuale
Sto scrivendo un romanzo che sarà pubblicato nel 2015 e riprende la storia dell’eroe di guerra Arnaldo De Filippis”. A raccontarlo nella sala De Cardona della Bcc Mediocrati è il giornalista Federico Bria, nel corso della presentazione del progetto “Le parole degli eroi”, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Provincia di Cosenza, dal Comune di Cosenza, dal Museo Storico Militare di Catanzaro. Il progetto, realizzato con il contributo di Bcc Mediocrati, di Sidelmed e di ICOBLG Italia, indirizzato alle scuole di ogni ordine e grado, si pone l’obiettivo di rivalutare la memoria storica militare della Calabria partendo da alcune figure e personalità storiche. È qui che calcio e guerra si intersecano, racconta Bria. “Arnaldo De Filippis era il presidente della Società Sportiva cosentina, che poi diventerà Fortitudo Cosenza, la progenitrice del Cosenza calcio attuale”. Un lavoro con un significato ben preciso: “il senso non è solo quello di celebrare una data, i cento anni della guerra, ma di ricuperare la memoria del conflitto attraverso il rapporto tra sport e guerra. Due temi che possono sembrare antitetici, ma che in realtà nel 1914 si fusero”. “Soprattutto gli inglesi, ma anche i tedeschi – prosegue Bria – reclutavano i loro giovani nei battaglioni del football, facendo leva sulla loro fedeltà di tifosi. Lo sport scrisse una delle pagine più belle della guerra mondiale”. Era uno strumento importante di socializzazione.