Quando la musica accarezza l’anima

“Al posto tuo” della RnD di Romilda e Daniele scelto per la 39esima Marcia Francescana nazionale

Preghiera e canto, come insegnava sant’Agostino molti secoli fa, sono strettamente legati tra loro. Se poi a questo uniamo i talenti, la passione e la fede di due govani musicisti i risultati non potranno che essere prodigiosi. E infatti così è stato per Romilda Cozzolino (voce, 27 anni di Mendicino) e Daniele Basile (chitarrista, 27 anni di S. Vincenzo La Costa) – coppia nella vita e sul palcoscenico – che da poco più di un anno hanno dato vita al loro progetto musicale RnD (una sigla che riprende le iniziali dei loro nomi), e che ha già raggiunto il suo primo importante successo vincendo il concorso nazionale per la scelta dell’inno che accompagnerà le migliaia di pellegrini alla 39esima edizione della Marcia Francescana di Assisi.Partiamo proprio da questo freschissimo successo.Sinceramente non ce lo aspettavamo. Abbiamo colto la proposta fatta da frà Luigi Loricchio (OFM) di partecipare al concorso con “Al posto tuo” il brano che poi è stato scelto tra altri 15.Di cosa parla?Di come ci allontaniamo da Dio a causa del peccato e di come la nostra esistenza cerca di ritrovare sempre questo posto, ovunque, fino a quando non ci rendiamo conto che il nostro posto è quello che avevamo lasciato, e che quindi solo lì saremo felici. Cosa significa per voi questo importante riconoscimento?Intanto ci darà la possibilità di cantare dal vivo ad agosto ad Assisi durante la manifestazione conclusiva; e tutto questo sarà una bella pubblicità. Ma soprattutto è la conferma che il progetto che abbiamo intrapreso è sulla buona strada. Una strada voluta dal Signore. Facciamo qualche passo indietro. Quando e come nasce la vostra esperienza musicale?Il progetto nasce alla fine del 2018 dal nostro desiderio di iniziare a fare musica cristiana. A noi si è subito aggiunto un validissimo collaboratore, Giuseppe Scarpelli, che si occupa del mastering e della composizione del lavoro finale. Quanti brani avete fatto finora?Ci sono già due brani in attivo caricati sulla nostra pagina Youtube. Uno parla di santa Gemma Galgani, alla quale sono molto legata; mentre il secondo tenta di raccontare il travaglio interiore vissuto da una donna che ricorre all’aborto. Possiamo dire che il vostro è un tentativo di raccontare la fede attraverso la musica?Più che altro è un tentativo di far avvicinare altre persone alla fede e di far capire che Dio non resta “chiuso” in una Chiesa ma è “pop”, e vuole avvicinare tutti quanti. Quindi il nostro obiettivo è quello di avvicinare un pubblico giovane attraverso un mezzo, la musica appunto, che piace al pubblico giovanile. Così abbiamo deciso di utilizzare questo mezzo non solo perchè è stato il talento che il Signore ci ha donato, ma sopratutto perchè è uno degli strumenti con il quale i giovani si interfacciano con il mondo e, perché no, anche con la fede.In pratica avete unito l’utile al dilettevole?Si, perchè ci piace fare musica ma allo stesso tempo riusciamo a pregare cantando e suonando. Quindi fare le cose che amiamo e allo stesso tempo testimoniare che la fede non è relegata solo ad alcune circostanze, ma si può pregare con qualunque mezzo e la musica, appunto, ne può diventare lo strumento principe.Come nascono i vostri brani?Di solito io mi occupo dei testi e della melodia, mentre Daniele si occupa di creare le musiche. I testi nascono davanti al Santissimo perché parlando di Dio voglio sempre chiedere prima a Lui quale dev’essere il messaggio da lanciare alle persone. Così la preghiera si lega alla canzone e viceversa.Sono tante le rock band cristiane. Avete un vostro modello di riferimento?Più che ad un modello di riferimento ci siamo lasciati ispirare da un progetto che stava prendendo forma nelle nostre menti già da un pò di tempo e che è scoccato appena ci siamo incontrati.Quanto è difficile fare musica oggi?In sé non è molto complicato. È molto più difficile essere capiti e apprezzati; ma il vantaggio di fare musica cristiana è quello di avere il Signore come manager. Infatti, nel momento che lanci un messaggio di fede e di speranza viene capito subito, perché se anche le persone si martellano la testa con messaggi sbagliati c’è sempre bisogno di sentire una parola di speranza.Quindi credi che i giovani possano essere toccati da questo genere di musica?Penso e spero di sì, perché non proponiamo una musica datata, ma ritmi pop e rock che avvicinano in modo quasi naturale orecchi che sono già abituati ad ascoltare questa musica. Anche i testi non sono ostici, ma parlano di esperienze legate al mondo giovanile. Allora non ci resta che aspettare l’uscita del vostro primo album?In realtà avevamo un lavoro quasi pronto che sarebbe dovuto uscire a fine maggio. Si tratta di 12 brani, ai quali, adesso, si aggiungerà il singolo “Al posto tuo”. Poi ci siamo dedicati al concorso e questo ci ha un pò distratti, quindi lo faremo uscire in autunno.Siamo sicuri che sarà un successo. A noi non resta che farvi i migliori auguri.