Quarto giorno di visita pastorale in Asia per Francesco

Davanti a 20 mila persone e a tante famiglie, l'invito a custodire il dono della vita dal concepimento fino alla morte naturale

Prosegue il viaggio Apostolico di papa Francesco nelle Filippine. È la quarta volta che un Pontefice visita l’arcipelago. Il primofu Paolo VI, 45 anni fa, seguito da Giovanni Paolo II nel 1981 e nel 1995. A Manila, il Pontefice, dopo la visita di cortesia al presidente Benigno Aquino III, nella Rizal Ceremonial Hall del Palazzo Presidenziale, ha incontrato l’Autorità e il Corpo diplomatico. Il Papa aveva promesso che sarebbero stati i poveri al centro della sua visita nelle Filippine. E’ stato di parola. In entrambe le occasioni Francesco è tornato sulla lotta alla povertà. Ai rappresentanti degli Stati ha detto: “è ora, più che mai, necessario che i dirigenti politici si distinguano per onestà, integrità e responsabilità verso il bene comune”. Durante l‘incontro ha invitato a rifiutare la corruzione che distoglie risorse ai poveri. La tradizione biblica – ha detto – prescrive per tutti i popoli il dovere di ascoltare la voce dei poveri e di spezzare le catene dell’ingiustizia e dell’oppressione, che danno origine a palesi e scandalose disuguaglianze sociali”. In entrambi gli appuntamenti il Papa ha evidenziato come la famiglia sia il baluardo anche contro la povertà. Ha invitato al rispetto della vita dal ventre materno alle sue ultime fasi.

Durante la Santa Messa con Vescovi, sacerdoti, religiose e religiosi nella Cattedrale dell’Immacolata Concezione a Manila, il Santo Padre ha raccomandato ai sacerdoti e ai religiosi che: “la grande minaccia è cadere in un certo materialismo che può insinuarsi nella nostra vita e compromettere la testimonianza che offriamo. Solo diventando noi stessi poveri, eliminando il nostro autocompiacimento, potremmo identificarci con gli ultimi tra i nostri fratelli e sorelle”.

Fuori di ogni programma, Francesco subito dopo la Messa nella cattedrale, ha esaurito il desiderio dei piccoli ospiti del Centro, Anak- Tnk che accoglie bambini di strada, gestito da un sacerdote di origine francese , Matthieu Dauchez. In settembre, tramite l’arcivescovo di Manila, cardinale Luis Antonio Tagle, i bambini avevano inviato al Santo Padre mille lettere di invito, chiedendogli di andarli a trovare. L’accoglienza dei 300 bambini è stata calorosissima. La visita si è protratta per venti minuti.

Con l’incontro con le Famiglie nel  palazzo dello sport “Mall of Asia Arena”  di Manila, papa Francesco conclude la sua giornata nelle Filippine. Francesco è giunto in papa mobile poco dopo le 17 ora locale, le 10 in Italia. Tante le persone che avrebbero voluto incontrare il Pontefice. Per motivi di sicurezza è stata necessaria una selezione di famiglie provenienti da ciascuna diocesi filippina. Erano presenti oltre ventimila persone. Privilegiate le famiglie più povere. L’incontro è stato introdotto dal saluto del vescovo di Antipolo e presidente della commissione episcopale per la famiglia  monsignor Gabriel Reyes. Dopo i canti, le testimonianze e la lettura del Vangelo il Papa si è rivolto alle famiglie, invitandole a trovare il tempo, ogni giorno, per pregare, nonostante i tanti impegni, i figli e il lavoro. “Se noi non preghiamo non conosceremo mai la cosa più importante di tutte: la volontà di Dio per noi. Pur con tutta la nostra attività, con le nostre mille occupazioni, senza la preghiera concluderemo davvero poco. La fede, non ci toglie dal mondo, ma ci inserisce più profondamente in esso”. Alle famiglie  Papa Francesco chiede di essere “esempi di amore, perdono e attenzione. “Siate santuari di rispetto per la vita, proclamando la sacralità di ogni vita umana dal concepimento fino alla morte naturale.