Cultura
Riemerso su Via Appia Antica un mosaico di epoca romana
La scoperta è parte del progetto ECeC per la valorizzazione del patrimonio locale
Un meraviglioso quanto inaspettato mosaico di epoca romana è stato rinvenuto, in questi giorni, in via Appia Antica 39 a Roma, la “Regina Viarum” costruita dal censore Appio Claudio Cieco della gens Claudia nel 312 a.C., diventata patrimonio mondiale dell’umanità. Il reperto, riportato alla luce in un’area sepolcrale, è parte di uno scavo archeologico afferente al progetto ECeC, il cui scopo è stabilire una connessione tra il settore dell’archeologia e la comunità locale, rilanciando la sostenibilità ambientale ed economica. L’area dello scavo è interessata da un grande intervento interdisciplinare, che vede la partecipazione di più artisti e architetti, chiamati a realizzare un’esperienza immersiva all’aperto rivolta al pubblico. “Inizialmente è emerso solo un angolo e speravamo tanto di ritrovarlo tutto intero. Nonostante sia in frammenti, questo mosaico in tessere bianche e nere è tuttavia molto interessante in quanto trova pochi confronti a Roma. Infatti, unisce in maniera non comune un classico motivo a girali con elementi geometrici a doppia T che incorniciano campi figurati. La cornice a semicerchi sembra indicare una datazione dell’opera all’età severiana (fine II sec.- inizi III sec. d.C.)”, hanno detto gli esperti. La presenza di questi dettagli stilistici permette di datare l’opera al periodo severiano, caratterizzato da un’evoluzione nell’arte musiva romana e da un notevole livello di raffinatezza. I lavori a Via Appia Antica 39 mirano alla valorizzazione e promozione delle ricchezze locali, mediante il coinvolgimento dei cittadini che possono accedere al sito nel fine settimana. Le moderne tecnologie avanzate, l’IA e l’Internet of Things (IoT) giocano poi un ruolo fondamentale nel consentire una migliore comunicazione tra il luogo e i visitatori, e nel rendere viva e fruibile la memoria storica per le generazioni future. Tradizione e innovazione rendono intrigante l’esperienza della visita, permettendo di apprezzare dinamicamente questo patrimonio culturale. L’archeologia, dunque, può dialogare con la modernità attraverso le nuove tecnologie incontrando le aspettative degli osservatori. Massimo Osanna, direttore dei Musei del Ministero della Cultura, ha avuto modo di addentrarsi in questo sito archeologico, di conoscere il team di lavoro, di ammirare lo spettacolare mosaico a tessere bianche e nere, e altri utensili e ceramiche romane riemersi dal terreno. Nata per scopi militari ed innalzata a simbolo dell’espansione della potenza romana fino alle regioni meridionali, la Via Appia non smette di stupire per le preziosità che conserva. Nel 2023 fu scoperta su questa strada, precisamente a venti metri di profondità nell’area del Parco Scott, la statua di Ercole in marmo a grandezza naturale, mentre nel 2022 all’Appio Latino, sotto via Tosti, a due metri di profondità, durante i lavori di bonifica idrica, è emersa una tomba o ara bianca dedicata a Valeria Laeta, adolescente romana del II secolo d.C. morta a 13 anni e 7 mesi. Queste scoperte aggiungono un tassello in più nella conoscenza della storia romana.