Cultura
Roberto Giacobbo ai microfoni di Radio Jobel
Abbiamo incontrato il condutture televisivo di "Voyager, ai confini della conoscenza" a Mendicino mentre girava con la sua troupe un servizio sul mito di Alarico che andrà in onda il prossimo 18 Luglio
Una gradita sorpresa, la visita del giornalista Roberto Giacobbo alla nostra redazione, a distanza di quattro anni dall’ultimo incontro (intervista realizzata da PdV il 20 settembre 2012). Sulle tracce di Re Alarico, abbiamo intercettato l’ideatore e il conduttore di Voyager in onda su Rai Due proprio a Mendicino, in uno dei luoghi in cui si ritiene sia potuto essere stato seppellito il re dei Goti, le Grotte dell’Alimena. Poi la visita in redazione e l’intervista in diretta a Radio Jobel. “Ho lavorato con la Rai in alcuni servizi su Giovanni Paolo II”. Esordisce così appena entrato nelle nostra redazione.
Lo ha incontrato?
Ho avuto questa opportunità. La cosa che mi ha colpito è lo scoprire come io che pensavo di avere una visione allargata, e invece mi sono trovato dinanzi a un uomo che ce l’aveva mille volte più allargata della mia. Parlava con me, ma magari pensava ai bambini del Rwanda, alle guerre nel Sudamerica, mentre io, pur avendo viaggiato tanto, avevo una visione comunque limitata. Ho avuto la coscienza di avere dinanzi una persona illuminata.
Cosa porta della sua fede durante i documentari?
Se tu guardi Voyager, quello che realizzo è un apostolato laico, io parlo a milioni di persone in positivo di una situazione, specie quando si tratta di questioni religiose come il Giubileo, Madre Teresa, Gerusalemme. Se io lo facessi da schierato, non sarei ascoltato, mentre io parlo con una indagine laica. E i risultati si vedono. Non devo dire quello che penso io, ma dare una fotografi a il più obiettiva possibile.
Oggi è qui a Cosenza per raccontare in una delle prossime puntate il mito di Alarico. Cosa vedremo in TV?
La divulgazione non può essere fatta solo di libri già scritti, ma possa essere fatta anche dalla storia e dai tanti misteri che ancora non sono stati risolti. La storia che racconteremo è quella di una ricerca che arriva da lontano e che si è fermata più volte e che presto ricomincerà. Sono in contatto con la dottoressa Mattei, una grande esperta di archeologia che si sta occupando di questa ricerca su Alarico. E’ importante valorizzare la
Calabria, una terra fatta non solo di grandi persone, ma anche di grandi territori e storie, un tesoro in gran parte
inespresso che cercheremo di far conoscere nella nuova stagione di Voyager in onda dal prossimo 4 Luglio su Rai Due ogni lunedì. Il sottotitolo di questa nuova serie sarà “Italia Straordinaria. Il Paese che ha cambiato il mondo”.
Cercheremo di raccontare alcune cose straordinarie fatte dagli uomini nel corso della storia e nelle puntate dedicate al Sud ampio spazio sarà dedicato proprio alla Calabria e alle sue storie, leggende e bellezze.
Quali saranno le altre novità che vedremo in questa nuova stagione?
Intanto non solo viaggerà in Tv, ma anche sulla rete. Voyager è il programma della TV italiana di divulgazione più seguito dalla rete con oltre 200 mila fan su facebook con i quali abbiamo una forte interazione. Cerchiamo di fare un programma non solo in passo con i tempi, ma con i secondi. Una grande novità di questa nuova serie sarà l’innovativa telecamera usata per le riprese a 360°. Sul web intere sequenze girate nei luoghi più belli e sorprendenti potranno essere viste e riviste attraverso smartphone o pc grazie alla tecnologia delle immagini sferiche. Ogni spettatore potrà di fatto impugnare la telecamera di Voyager e puntarla su quello che lo attira di più o vedere “live” il dietro le quinte delle riprese come dei veri e propri operatori. Dai luoghi di New York dove abbiamo incontrato gli italiani che vivono lì alle saline della Sicilia, ai luoghi di straordinaria bellezza della stessa
Calabria protagoniste delle puntate della nuova serie. Una bella novità che renderà il pubblico da casa sempre più protagonista del programma. Sul web interviste integrali e servizi da poter consultare in ogni momento.