RU486: l’intervento di mons. Savino

"Agevola percorsi di completa solitudine delle donne di fronte ad una gravidanza difficile o inattesa". 

“La pillola Ru486 risponde ad una logica efficientista-utilitarista, che induce lo Stato a risparmiare sui costi assistenziali, agevolando percorsi di completa solitudine delle donne di fronte ad una gravidanza difficile o inattesa”. Lo ha detto mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Ionio. Il presule evidenzia una “decomposizione della società civile in nome di diritti” che “nascondono una concezione volontaristica della persona umana e dalla società sempre più individualistica ed egoistica in cui prevale la dittatura dell’utilitarismo tecno-scientifico”. Per il presule cassanese si tratta di una “quasi una neo religione”, a cui” vengono sacrificati in nome di un desiderio narcisistico diritti inalienabili”. Per il presule “occorre piuttosto il potenziamento del sistema dei consultori e che fosse garantita l’assistenza medico-psicologica come diritto fondamentale. Ribadisco la mia scelta per la vita – conclude Francesco Savino – per questo ribadisco anche il mio no alla pena di morte, alla guerra e ad ogni forma di oppressione e indifferenza verso gli innocenti”.