Celebriamo la Pasqua. Vuoi risorgere anche tu?

La parola chiave di questa settimana è resurrezione

La parola chiave di Pasqua è resurrezione. Risorgere vuol dire sorgere nuovamente; a sua volta sorgere significa letteralmente dirigersi verso l’alto. La resurrezione è paragonabile a una forza magnetica che dal basso ci attira verso l’alto e in questa leva attrattiva tutto dell’uomo viene rimodellato, tanto che pur rimanendo sé stessi, si è rinnovati. Cristo è l’uomo della Resurrezione e in lui tutti gli uomini sono chiamati a risorgere alla vita nuova. Quando e cosa avvenne nel giorno della resurrezione, solo le stelle di quella notte beatissima potranno testimoniarlo. C’è chi paragona la resurrezione a un’esplosione atomica, nella quale però a scindersi non è un elemento chimico, ma l’amore. Si possono fare ipotesi, ci si può appellare alla poesia, ma piucché descriverne le modalità, della resurrezione noi possiamo gustarne i frutti. Il primo frutto della Resurrezione è il movimento. L’evangelista Giovanni ci parla di una corsa che coinvolge Maria Maddalena, poi Pietro e il discepolo amato. Chi incontra il Risorto non può non mettersi in cammino, riattivare i propri passi perché tale è la gioia che pervade il cuore da non poter rimanere più fermi. La Resurrezione, infatti, apre alla condivisione, allo scambio reciproco e all’incontro. La liturgia della Parola del tempo di Pasqua è un costante racconto di questo cammino che non si arresta e che sempre più, attraverso molteplici testimoni, si allarga fino a oltrepassare ogni confine spazio-temporale. Gesù risorto condivide con l’umanità un passo nuovo il cui sguardo è orientato verso il Cielo. Vivere da uomini e donne della Resurrezione è un impegno a vivere alla continua ricerca di uno slancio che dal basso ci faccia andare verso l’alto. Gesù mediante il battesimo rende partecipi tutti gli uomini di questa nuova prospettiva. Sta a noi accettarla e fare Pasqua, cioè compiere il passaggio da una mentalità di morte a una di vita vera. Si può morire e risorgere, ma anche vivere e rimanere morti. Dipende dalla forma che vogliamo assumere per la nostra vita. Cristo ci offre la sua, si rende disponibile a rivestirci della sua veste di Resurrezione. Cari amici, celebrare Pasqua è vivere da risorti, e non perpetuare dei riti. Gesù è risorto: vuoi risorgere anche tu? Allora, svestiti degli abiti della morte, deponi i teli putridi che appesantiscono i tuoi occhi e inizia a correre, a rivivere, a uscire da te stesso, vai incontro al fratello, condividi la tua gioia, apriti al Cielo e profuma la tua vita di vitalità, perché la morte è stata sconfitta, Cristo nostra Pasqua è risorto per noi. Questo significa risorgere: correre in mezzo alla morte e, malgrado tutto, cantare: Alleluia!