Coraggio dell’oltre e non volgersi indietro

La Parola di Dio è il motore della conversione 

La parola chiave di questa terza domenica del tempo ordinario è conversione. Letteralmente significa cambiare sguardo, volgersi altrove. In generale con questo vocabolo si vuole indicare il processo complessivo del peccatore che cambia comportamento e stile di vita. La lingua ebraica adopera il verbo shab, che vuol dire ‘ritornare’. L’evangelista Marco nel brano odierno adopera il verbo greco metanoein, che significa ‘cambiare mentalità’. Tuttavia, se analizziamo ancor meglio questa parola scopriamo che essa è un invito concreto a pensare oltre il pensabile, al di là di ogni logica. Gesù inizia la sua missione chiedendo uno sforzo preciso: pensare più in là del già pensato. La realtà dice molto della nostra vita, ma non dobbiamo fermarci alla prima impressione se desideriamo seguire Gesù. La sequela che nasce dall’annuncio di Gesù è un andare oltre a quanto finora sperato, vissuto, pensato. Convertirsi vuol dire non fermarsi di fronte agli ostacoli del cuore, non lasciarsi paralizzare dai propri errori e dal peccato. La conversione è camminare dietro a Gesù, malgrado il fardello del proprio fallimento. Perché è proprio nel momento in cui i nostri piedi ritorneranno a Dio che gusteremo la bellezza di essere liberati dalle nostre reti rotte e dalle relazioni asfissianti in cui siamo troppe volte ingabbiati. Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni attivano il loro processo di conversione quando permettono alla Parola di farsi movimento. La conversione non è mai un’esperienza puntale e definitiva, né tanto meno il frutto di un tocco di bacchetta magica, ma è l’esercizio costante del cuore che decide ogni giorno di orientarsi a Cristo. Questa parola è stata molte volte gravata di senso moraleggiante, dimenticando così che la conversione è accogliere sé stessi e lasciarsi amare per come si è da Dio. Gesù chiama i primi discepoli lambendo il mare della loro esistenza scombussolata dal peccato. Li ama, li chiama, li sceglie e li rende liberi. Conversione e fede camminano insieme: la vera fede non è una vita perfetta, ma una vita che è aperta alla conversione. Cari amici, oggi la chiesa celebra la domenica della Parola, che è la fonte di ogni autentica conversione. A partire dall’ascolto della Parola di Dio può nascere in noi il coraggio di pensare che al di là del nostro peccato c’è Gesù che ci attende per offrirci la sua amicizia e il suo amore. Proviamo a dedicare più tempo alla meditazione della Parola per convertire ogni giorno la nostra vita a Dio.

Mc 1,14-20Convertitevi e credete al Vangelo

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.