Gesù ci ha fatto dono del segno della condivisione
La parola chiave di questa domenica è segno
La parola chiave di questa diciassettesima domenica del tempo ordinario è segno. Letteralmente il segno è ciò che serve a mostrare, indicare, predicare. Tutta la nostra vita è caratterizzata da segni. Noi stessi costituiamo con il nostro semplice essere un segno, ovvero un messaggio e una parola per l’altro. Non è necessario usare le parole per comunicare. Ognuno di noi si pone in maniera più o meno consapevole di fronte ai segni che incontra. Alcuni li tengono in gran considerazione, andandone alla ricerca spasmodica. Altri, invece, vivono distrattamente come se nulla avesse senso e valore. Al tempo di Gesù la ricerca dei segni dettava il cammino di molte persone. Più volte a Gesù viene chiesto di compiere dei segni per certificare la sua identità messianica. Talvolta la ricerca di segni denota una non poca incredulità, scetticismo e diffidenza. La fede è fatta certamente anche di segni, ma non si nutre essenzialmente di essi. Se la fede si concentrasse solo sui segni, sarebbe piuttosto immatura, incapace di apristi alla bellezza della fiducia, che postula anche una disponibilità ad accogliere anche ciò che non si comprende e coglie nell’immediato. I segni che Gesù dona ai suoi non corrispondono sempre alle aspettative della gente. Si vogliono gesti eclatanti, ma Gesù donerà solo il segno della condivisione. L’evangelista Giovanni ci mostra questo segno mediante la moltiplicazione dei pani. Si anticipa così racconto dell’Ultima Cena, segno per eccellenza del dono che Cristo fa di sé al mondo. I nostri occhi non sono allenati a riconoscere i segni del Cristo. Il nostro sguardo si posa più facilmente sull’eclatante e lo straordinario; eppure, nella semplicità ordinaria si celano i segni della presenza di Gesù. Il criterio per discernere i segni del Cristo sono i medesimi che caratterizzano il suo amore: gratuità, fecondità, universalità. Cari amici, anche noi potremmo essere sopraffatti dalla tentazione di pretendere e ricercare il clamore di una fede che sbalordisce con segni ma lascia digiuni. Chiediamo la grazia di poter avere occhi attenti, in grado di cogliere i segni particolari e discreti del Cristo che è costantemente pronto a donarsi. Alleniamoci a scrutare i segni del dono e allora faremo veramente esperienza “saziante” di Dio.