La vita vera è quella che è in grado di generare eternità
La parola chiave di questa domenica è vita
La parola chiave di questa diciannovesima domenica del tempo ordinario è vita. La parola nasce con molta probabilità dall’astrazione dell’aggettivo vivo, che descriva la qualità propria di ogni essere: lo stare semplicemente in vita cioè nel mondo. Tuttavia, non tutto ciò che esiste può dirsi veramente vivo. Facciamo esperienza di esistenze che in realtà vivacchiano più che vivono, cioè non danno voce a tutte quelle potenzialità che potrebbero manifestarsi. Potremmo dire che non tutti gli uomini vivono veramente, molti si limitano ad esistere ma non a vivere. La vita vera è quella che è in grado di generare eternità. Il battesimo è il sacramento che abilita gli uomini a una vita generativa. Tale fecondità nasce dal rapporto con il Signore Gesù, che è il pane della vita nuova, della vita eterna. Più l’uomo entra in comunione con Cristo più la sua esistenza prende la forma della vita eterna, della vita bella. Nutrirsi di Cristo è l’unica strada per garantire alla nostra vita l’eterna. Rendere Gesù nostro sostentamento vuol dire lasciarsi assimilare dal suo stile di amore, donazione e comunione. L’evangelista Giovanni nel capito 6 del suo vangelo ci aiuta a vivere passo dopo passo un cammino verso la vita eterna: si parte dall’intercettare i nostri bisogni, le nostre fami, per poi domandarci perché siamo spinti a seguire Gesù, fino a giungere alla consapevolezza che senza Cristo la nostra vita diviene sterile, morta. Cari amici, chiediamo la grazia al Signore di avere il coraggio di iniziare a vivere per davvero, orientando la nostra esistenza al Cristo: l’unico che può donare un tocco d’eternità alle nostre vite. Proviamo a domandarci se veramente stiamo vivendo, se la nostra vita genera amore oppure se siamo schiavi della morte del peccato e per tutto questo chiediamo perdono a Dio e lasciamoci da lui rimettere a vita nuova.