L’amore è il dress code della festa del figlio del Re
Gesù attraverso la metafora del banchetto nunziale racconta la storia della salvezza
In questa ventottesima domenica del tempo ordinario, la liturgia proclama l’ultima parabola pronunciata da Gesù, indirizzata ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo. Gesù attraverso la metafora del banchetto nunziale racconta la storia della salvezza, caratterizzata da molteplici rifiuti dell’invito del Signore e dalla sua infinita pazienza, nell’attendere l’umanità alla sua festa. Il rifiuto degli invitati non arresta l’amore di Dio, che desidera accogliere proprio tutti alla sua mensa. L’immagine delle nozze e del banchetto rimandano alla grande gioia del Regno dei Cieli, cui tutti siamo chiamati. Gesù è lo sposo che prende l’umanità come sua sposa per renderla feconda della grazia di Dio. Il Padre non esclude nessuno dalla festa di suo figlio; anzi, nella storia non fa mai mancare uomini e donne pronte a diffondere questo lieto annuncio. Nella parabola ognuno di noi può identificarsi in uno dei quattro gruppi di invitati. Ci sono i primi che non sono per nulla interessati a questa festa, sono totalmente indifferenti all’invito del re. I secondi, invece, adducono diverse scuse per non partecipare, perché presi da altro. L’altro gruppo è costituito da coloro che non solo rifiutano l’invito, ma addirittura sono totalmente avversi al re e ai suoi servi. Infine, ci sono coloro che vengono intercettati quasi per caso, e che per curiosità o bisogno decidono di partecipare alla festa. Eppure, per sedere alla mensa del re è indispensabile indossare l’abito della festa, senza il quale si rischia di esser cacciati via. Gesù fa riferimento ad una sorta di “dress code” per questo grande evento. San Gregorio Magno, papa e teologo del VII secolo, risponde così circa il significato della veste da indossare: “Cosa dobbiamo vedere allora nella veste nuziale se non un simbolo della carità? È esatto infatti definire la carità una veste nuziale, perché il nostro Creatore se ne rivestì quando venne alle nozze in cui si unì alla Chiesa”. Il “dress code” della festa del Signore è l’amore, senza di esso non è possibile accedere alle nozze del figlio del re. Cari amici, Gesù viene a noi come uno sposo desideroso di invitare tutti gli uomini alla sua grande festa di nozze. Chiediamo la grazia di confezionare, giorno dopo giorno, il nostro vestito bello con la stoffa dell’amore, per essere pronti a gioire con tutti nel Regno dei Cieli.