Al santuario di Paola il giubileo regionale dei capi scout
Ottocento tra Capi e assistenti Agesci hanno vissuto il momento giubilare nella città di San Francesco in occasione dei seicento anni dalla sua nascita.Ad accoglierli nella giornata di sabato mons. Giancarlo Bregantini. Domenica la messa celebrata da mons. Vincenzo Bertolone. A seguire l'Assemblea Regionale
La meta è il Santuario di Paola per varcare la porta santa e fare esperienza della misericordia di Cristo in quest’anno giubilare voluto da papa Francesco. Protagonisti del pellegrinaggio 800 capi scout Agesci della regione Calabria che sabato scorso si sono dati appuntamento a Paola in occasione del seicentesimo anniversario dalla nascita di San Francesco, per fare strada e vivere insieme questo momento di grazia. Insieme a loro alcuni assistenti ecclesiastici, un gruppo di fratelli e sorelle del Masci e numerosi rover e scolte provenienti dai clan della regione per prestare il loro prezioso servizio e garantire un sereno svolgimento dei lavori.
Ad accoglierli in stazione monsignor Giancarlo Bregantini (arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano) che dal lungomare fino al santuario di San Francesco, passando per la cittadina di Paola, ha guidato, dettando le riflessioni, il colorato pellegrinaggio verso la porta santa, e presieduto la liturgia penitenziale. A seguire il musical messo in scena sul sagrato della Basilica nuova “A braccia aperte”, tributo a San Francesco di Paola.
L’indomani la messa presieduta da monsignor monsignor Vincenzo Bertolone – Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, e presidente della Cec – e l’inizio dei lavori assembleari. “La porta è l’immagine di Gesù che è via, verità e vita, che è luce ed il senso vero della vita. Quindi una volta che la varchiamo, nella misura in cui Cristo diventa il centro della nostra vita, dobbiamo irradiarla sugli altri. Questo il compito di vescovi, presbiteri, laici e capi scout. Irradiarla con lo spirito che l’anno giubilare ci offre: la misericordia”. Queste alcune battute del vescovo, raccolte subito dopo la messa celebrata domenica scorsa nella Basilica del Santuario di San Francesco alla presenza di centinaia di capi scout. “Capi che devono diventare gioiosi testimoni dell’amore di Cristo” aveva detto qualche minuto prima durante l’omelia. “Educatori chiamati a trovare il giusto ritmo, un equilibrio intelligente, perchè si cresce solo ascoltando il cuore. Perchè è bello donare la vita a servizio degli altri in qualsiasi ambito nel quale il Signore ci chiama” – ha poi proseguito il presule di Catanzaro. Poi l’invito rivolto ai capi ad essere esempio, “ad essere galantuaomini perchè virtù umane e virtù divine camminano insieme”.
Infine, quasi a voler precedere l’abbraccio tra i due sacerdoti che il primo maggio si avvicenderanno nel delicato ruolo di Assistente Regionale, monsignor Bertolone ha voluto richiamare l’attenzione sulla Giornata di Preghiera per le Vocazioni (celebrata domenica scorsa) sottolineando l’importanza di avere sacerdoti “limpidi e gioisi, con ginocchia robuste per inginocchiarsi a pregare”.
Quindi, prima del termine della celebrazione, il breve ma commosso saluto di don Massimo Nesci che ha ringraziato una basilica colma di capi scout per i “nove straordinari anni trascorsi insieme”. Poi l’augurio e l’abbraccio al nuovo assistente regionale, padre padre Enzo Arzente OM, nominato in marzo dalla Conferenza Episcopale Calabra.
A seguire i lavori assembleari preceduti da un momento in comune con gli Incaricati regionali al Coordinamento Metodologico e gli Incaricati nazionali alle Branche: Francesco Silipo (L/C), Gionata Fragomeni (E/G) e Sergio Bottiglioni (R/S). Da qui la discussione intorno ai principali temi in agenda per il prossimo Consiglio Generale e la suddivisione dei capi in alcuni spazi formativi suddivisi per le tre branche di appartenenza L/C, E/G e R/S che scandiscono le tappe educative dei bambini, dei ragazzi e dei giovani scout che fanno parte dell’associazione.