Aperta la Porta Santa del Santuario di Santa Maria a Mendicino

Il parroco don Enzo Gabrieli: Dobbiamo tendere la mano, dobbiamo esercitarci giorno per giorno nelle opere di misericordia. Speriamo che questo luogo sia per tanti un luogo dove ci si riconcilia con Dio e con i fratelli

“Delle bombe d’amore esplose in tutto il mondo”. È stata riassunta così l’apertura delle Porta Sante in tutto il mondo da don Enzo Gabrieli durante l’omelia che ha accompagnato l’apertura della Porta Santa del Santuario Diocesano dedicato a Santa Maria dell’Accoglienza a Mendicino. Un fiume di grazia che per volere di Papà Francesco, dopo l’apertura di Roma, sta inondando tutta la terra raggiungendo anche le periferie più lontane.”Un Anno Santo – ha proseguito don Gabrieli – voluto dal Pontefice grazie al potere di sciogliere e di legare dato alla Chiesa da Dio”. Sta, infatti, propio in questo il segreto dell’indulgenza: nella misericordia di Cristo che ha al centro proprio la croce. “Croce che dominerà nel nostro Santuario durante tutto l’anno – ha precisato il parroco di Mendicino e presidente delle commissione diocesana per il Giubileo delle Misericordia -. E alla croce che dobbiamo guardare varcando la soglia per ricevere l’acqua alla quale abbeverarci, per poi uscire rinnovati e purificati, pronti a diventare noi stessi portatori di questa acqua”. Poi il ricordo dell’impegno e della speranza che dovrà accompagnare il Giubileo. “Dobbiamo tendere la mano, dobbiamo esercitarci giorno per giorno nelle opere di misericordia. Speriamo che questo luogo sia per tanti un luogo dove ci si riconcilia con Dio e con i fratelli”. Perché “fare giubileo” vuol dire ritrovarsi con tutti, senza distinzioni di categorie, per vivere la misericordia di Dio. “Misericordia che avrà al centro i sacramenti, come primo grande canale nel quale immergerci per fare esperienza dell’amore di Dio. Allora ricordiamo questo forte momento spirituale come il segno tangibile di quel Padre che è sempre pronto ad accogliere chi cerca le sue braccia”. Da qui l’invito a coinvolgere quante più persone possibili: amici, vicini di casa, persone che vivono sulla soglia. Tutti operosi nel raggiungere l’obiettivo: far sperimentare a quante più persone possibile l’amore e la misericordia del Signore. “Solo così – ha proseguito il parroco di Mendicino – vivremo appieno il Giubileo. Dio è felice ogni volta che ritrova qualcuno di noi. Gli corre incontro, gli fa festa e lo veste con l’abito nuovo. Quindi incamminiamoci fiduciosi in questo Anno Santo per viverlo con tutta la sua grazie sicuri che ogni volta che varcheremo quella porta incontreremo il Signore pronto ad accoglierci”.