Chiese di Calabria
Salvatore Marco Montone ordinato dal Papa
Originario di Spezzano Albanese, è diventato sacerdote il 25 aprile scorso nella basilica petrina
Don Salvatore Marco Montone è originario di Spezzano Albanese. 32 anni, è stato ordinato presbitero domenica 25 aprile da papa Francesco nella basilica di San Pietro. “Gioia e trepidazione” i sentimenti che don Marco ha provato nel ricevere l’ordine sacro. “Le emozioni sono grandi perché si ha la possibilità di venire a contatto con la Chiesa universale, c’è la trepidazione, il timore davanti a una chiamata così grande, ma che nasce dal riconoscimento dell’opera di Dio e di dirgli sì per sempre”. Pieno di gratitudine il cuore del novello sacerdote, che si è formato alla Pontificia università Gregoriana, dove sta proseguendo gli studi con la licenza in teologia dogmatica. Nel giorno della sua festa, il pensiero va subito al Santo Padre. “Il Papa come un padre per i suoi figli ci ha dato gli ultimi consigli di essere poveri e di vivere per Cristo, di non avere una doppia vita. Ci ha detto, e questo mi è rimasto impresso: ‘Mi raccomando: se qualcuno non se la sente rimanga in sacrestia!’”. Così, all’altare della confessione, dove per la prima volta dall’inizio della pandemia papa Francesco è tornato a celebrare, don Marco ha vissuto il momento nel quale ha detto “sì”, al “sogno di Dio”. Già laureato in Storia e filosofia e specializzato in Scienze filosofiche presso l’Università della Calabria, ricorda come “aveva incontrato il Signore nella diocesi di Roma attraverso la parabola nel tesoro nel campo. Così, ho venduto tutte le sicurezze che avevo e ho acquistato il campo”. Così è stato inviato dal vicario a Santa Maria delle Grazie al Trionfale dove ha potuto la gioia di sperimentare il far parte della diocesi di Roma. A Tor Sapienza e Tor Bella Monaca, nel corso degli anni, ha potuto “toccare con mano le ferite del Signore Crocifisso con i più piccoli”. La sua missione pastorale è a Roma, ma “la Calabria è nel mio cuore, mi sento calabrese e arbëreshë. Sono legato alla diocesi di origine, la madre che mi ha generato alla vita è la Chiesa calabrese. Sono tanto legato a San Francesco di Paola dove con la famiglia andiamo in pellegrinaggio ogni anno. Ho nel cuore la Madonna del Pilerio”. L’ultimo messaggio è per i suoi corregionali.“Spero che il Signore tocchi il cuore dei calabresi perché comprendano la ricchezza che è la nostra fede ma che è necessaria una conversione. Seguendo il vangelo la Calabria può essere luce per tanti altri territori”.