Cultura
San Francesco di Paola, fuoco vivo nei Casali del manco di Cosenza
Lo studio di don Emilio Salatino sulla devozione verso il Patron calabrese.
È viva, forte e antica la devozione degli abitanti della presila nei confronti di San Francesco di Paola. È quanto emerge dal libro “San Francesco di Paola, fuoco vivo nei Casali del Manco di Cosenza” di don Emilio Salatino. Il sacerdote, studioso del Santo e parroco di Spezzano della Sila, ha analizzato il rapporto tra i casali e il Taumaturgo attraverso lo studio di una ricchissima bibliografia di carattere locale e generale, senza dimenticare i racconti della tradizione orale. Un culto molto radicato, come detto, in tutta l’area: tre le chiese intitolate (Spezzano, Trenta e Pedace), sedici gli altari e numerosi i dipinti e le statue che rappresentano San Francesco. Interessante è per esempio la statua vestita di Casole, particolare per l’espressività e la postura del personaggio, dove il Santo è raffigurato senza un dente, probabile riferimento alla tradizione secondo cui, prima della partenza verso la Francia, ne avrebbe fatto dono alla sorella. L’origine del culto, pertanto, presumibilmente risale fin dal tempo in cui egli era in vita e ha trovato volano di diffusione anche attraverso la presenza attiva del convento di Spezzano. Non va dimenticato infatti che per qualche tempo San Francesco visse in questo paese e probabilmente visitò anche i paesi circostanti, incontrando le persone e diffondendo il valore della Carità. Non mancano nell’opera di don Salatino anche i riferimenti a San Nicola Saggio, anch’egli passato da queste terre. A tal proposito, si ricorda che uno dei suoi primi biografi era proprio di Casole. Il volume è stato presentato qualche giorno fa a Spezzano alla presenza, oltre che dell’autore, anche della studiosa Antonella Salatino, autrice di un saggio in appendice al volume dedicato all’iconografia del Santo e dello storico Francesco Caravetta.