Editoriali
San Pio a Roma, esperienza di misericordia
La presenza del Santo nell'Urbe è un'occasione propizia per fare esperienza di Giubileo attraverso una figura che ha saputo donare l'amore di Dio ai fratelli.
Ieri qualcuno mi ha chiesto cosa ne pensassi della traslazione delle spoglie di padre Pio a Roma.
Un evento di grazia, l’ennesimo, che la Chiesa vuole proporre, e che subito ha destato l’interesse delle migliaia di devoti del Santo con le stimmate. Ecco qual è realmente il significato dell’arrivo delle spoglie del monaco nella città di Pietro.
Lui che, in vita, non aveva messo piede nell’Urbe, e che con i Papi aveva avuto rapporti anche controversi, è arrivato nel cuore della cristianità per dare a chi si accosta alla sua teca un’opportunità in più per fare esperienza di Giubileo, di misericordia. Perché l’evento Padre Pio a Roma non può prescindere dal grande contorno di riferimento, da quell’Anno Santo che sta fluendo, con la grazia di Dio, e che è occasione di rinnovamento.
Se ne parla spesso, di rinnovamento. Di rifondazione. Di fondamenta. Il fondamento della vita cristiana è – anche se pare una cacofonia – Cristo, rivelatore del cuore di Dio Padre. San Pio da Pietrelcina, nel suo ministero, ha testimoniato instancabilmente proprio il massimo attributo della divinità, il suo nome stesso – come l’ha definito papa Francesco – la Misericordia. Le tante ore scorse nei confessionali della sua terra di Puglia lo hanno reso vero e proprio apostolo della misericordia, padre e pastore instancabilmente proteso a condurre i penitenti verso le braccia amorose del Padre buono. Il rinnovamento interiore, la metanoia, il cambiamento, la conversione, la rifondazione parte da un cuore pentito, capace di riconoscere la propria finitezza e il limite della propria natura. E questo sapere di essere limite è certezza che sempre opera quella divina carezza che apre le porte del Cielo. Andare verso la confessione è procedere, in pellegrinaggio, verso la Porta Santa, verso Cristo stesso, Porta delle pecore.
Ecco la grande portata della presenza di San Pio a Roma. In fila – anzi, in processione, attraversando la Porta Santa, e incontrando nel cammino un uomo, niente più che una creatura, che ha avuto la forza, il coraggio, il carisma, la sapienza, di fidarsi dell’amore di Dio, di lasciarsi abbracciare e avvolgere dai suoi raggi d’amore, non tenendoli per sé, ma irradiandoli a chi incontrava, come un esempio per tutti. Perché ciascuno di noi sappia essere strumento di perdono, perdonarsi per perdonare, insegnare esemplarmente ad amare. Lasciando nel cuore il profumo di Cristo.