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Sconfitta immeritata, ma non si demorde
Il Cosenza torna con una scomfitta da Agrigento, ma ha dominato in lungo e in largo.
Il Calcio è un gioco in cui non sempre, si sa, vince il più forte. Ma delle volte, come nella giornata di oggi, vince chi riesce a sfruttare l’attimo, quel piccolo attimo di disattenzione per portare a casa l’intera posta in palio. Una squadra gioca interamente i novanta minuti, mentre l’altra aspetta, studia, macina e in quel momento esce allo scoperto e punisce. Oggi il Cosenza ha dominato in lungo e in largo in entrambi i tempi di gioco. Di pericoloso i siciliani hanno prodotto solo due azioni pericolose: al 22° con il colpo di testa di Capuano che ha fatto la barba al palo e nel momento del vantaggio di Zibert, nato da un’errata scivolata di Blondett. I Lupi, dal canto loro, hanno fatto tanto, ma prodotto nulla (in termini di gol). Lascia tre punti importantissimi all’Esseneto di Agrigento che avrebbero spedito la truppa silana al secondo posto in classifica. SPINTE LATERALI. I risultati di ieri animano il Cosenza nel primo tempo: è subito il metronomo Arrigoni a provarci dalla distanza con il suo tiro (parato da Vono). I Lupi si ergono nella metà campo siciliana schiacciando i ragazzi di Pino Rigoli. Al 7° Arrighini, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, va in gol, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. I Lupi non demordono e continuano a provarci con le corsie laterali: Guerriera e Cavallaro sono abili e dinamici a sfuggire ai rispettivi marcatori. All’8° Guerriera si fa largo ed, entrando in area, serve Arrighini. L’attaccante salta un difensore e scarica sul destro di Vutov. Palla ribattuta e Akragas salvo. Da una fascia all’altra: Cavallaro, con il supporto di Fiordilino in regia, sfonda da sinistra e serve Vutov che calcia in modo sbilenco e la palla finisce a lato. Ai due esterni, si aggiunge Corsi: il terzino di Ferentino galoppa sulla corsia e crossa al centro dove Cavallaro (spina nel fianco della retroguardia agrigentina) non da molta potenza e Vono blocca senza problemi. I padroni di casa si fanno vedere solo al 22° da calcio d’angolo: Capuano impatta di testa, palla a lato di un soffio. Da sottolineare il buon primo tempo di Arrighini, attento a ricevere i palloni dal centrocampo e, in particolare, dalle fascie, andando anche a segno (fuorigioco). Vutov è sembrato meno lucido sottoporta rispetto a domenica scorsa, ma il bulgaro è un “mago” nel nascondere la palla all’avversario. DISATTENZIONE. Rientrati sul terreno di gioco, i calabresi cercano di riprodurre la trama dei primi 45 minuti cercando di velocizzare la manovra, ma i locali con Di Piazza non si fanno sorprendere. Infatti, da un svarione difensivo di Blondett Zibert, in progressione, batte Perina e consegna ai tifosi dell’Esseneto il vantaggio.NON SI DEMORDE. I Lupi si leccano subito la ferita e tornano a riversarsi nella metà campo biancazzurra. Ci prova il palermitano Fiordilino da fuori. Vono respinge e blocca in due tempi. Passa il tempo e i Lupi aumentano i ritmi: Vutov da calcio di punizione serve Corsi in area che, non riuscendo a coordinarsi, manda fuori. De Angelis si gioca la sua prima carta: fuori Ciancio e dentro Raimondi. E’ un monologo rossoblu con un punteggio crudele. L’Akragas pensa solo a difendere il vantaggio e puntando su eventuali tentativi di contropiede per alzarsi nella zona di Perina. I silani attaccano con tutti gli attaccanti (incursione di Cavallaro al 25° st che, invece di provare il tiro, scarica su Vutov sbagliando il passaggio. Ancora al 30° st lo stesso Cavallaro lancia in area Raimondi, con quest’ultimo a concludere debolmente sul portiere) provando, anche, con i tiri da fuori di Arrigoni su punizione (16° st, palla alta). PRECISIONE: ASSENTE. I Lupi non perdono la speranza, attaccano, creano occasioni, ma non riescono a concretizzare quanto creato. Gli attaccanti non riescono a essere precisi: Vutov (31°st) prova la conclusione che esce a lato di poco, Raimondi invece di calibrare un traversone al centro, va al tiro e palla altissima. I ragazzi di Roselli non ci stanno a perdere e le provano tutte per pareggiare i conti. Arrigoni e Fiordilino tengono alta la squadra con il supporto degli esterni (Guerriera e Cavallaro). Roselli arriva a giocarsi anche Di Somma, difensore, ma alto per essere decisivo in area. Tutto inutile, il muro eretto da Pino Rigoli e l’imprecisione rossoblu non consentono al Cosenza di bucare la porta.