Cultura
Scoperto un complesso termale a Pompei
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Una nuova meravigliosa scoperta si aggiunge alle altre emerse dagli scavi nel sito archeologico di Pompei. Nell’insula 10 della Regio IX è stato rinvenuto un complesso termale privato, dentro la domus di un pompeiano appartenente all’élite aristocratica, annesso ad un raffinato salone per banchetti (il “salone nero” o “triclinio”). Questa struttura è una delle più grandi e maestose realtà termali in tutta la storia di Pompei, paragonabile ad altri esemplari come le terme dei Praedia di Giulia Felice, della Casa del Labirinto e della Villa di Diomede. La vicinanza tra l’area termale e il salone destinato ai banchetti è giustificata dal fatto che i proprietari delle abitazioni erano soliti tenere dei ricevimenti, ai quali erano invitate persone appartenenti a diversi strati sociali. Scopo di queste feste era cercare di ottenere l’appoggio della maggior parte della popolazione, per ricevere sostegno durante le elezioni politiche o per una questione di prestigio personale. Gli scavi condotti nella parte sud dell’insula 10, dove la suddetta domus è ubicata, sono giunti quasi a conclusione. Gli archeologi hanno svelato l’articolazione del complesso termale in “calidarium” (sala calda), tepidarium (sala tiepida) e frigidarium (sala fredda) e hanno identificato anche la presenza di un “apodyterium” (spogliatoio). Le ampie panchine in quest’ultimo locale dimostrano che l’area termale poteva accogliere fino a 30 ospiti. Interessante il frigidarium che consta di un peristilio di 10×10 metri con una grande vasca centrale. Le decorazioni sulle parenti dell’ambiente sono in “II Stile” (“architettonico” o “prospettico”) o in “III Stile” (“ornamentale”). Sono raffigurati la natura morta con cacciagione, prodotti della pesca, pitture che rinviano alla guerra di Troia e immagini di atleti greci. Ciò dimostra la profonda devozione che si nutriva per la raffinata cultura ellenistica, di cui si apprezzavano l’erudizione e lo stile. Tutto lo spazio doveva riprodurre la tipica atmosfera greca, fatta di cultura, saggezza ma anche di ozio. Il salone nero equivaleva ad un palazzo greco, nel quale gli ospiti si recavano su invito del padrone di casa, mentre l’area termale rievocava la scenografia da ginnasio greco. Un vero e proprio spettacolo nel quale gli attori si muovevano, dividendosi tra una sezione e l’altra. Questo rinvenimento richiama alla memoria la cena descritta nel Satyricon, romanzo latino redatto da Petronio Arbitro, quando il ricco liberto Trimalcione e i suoi ospiti si recano in un “balneum” (bagno). “Lo scavo degli ambienti in questione, ed in particolare del peristilio – ha detto il direttore dei lavori, Anna Onesti – è avvenuto grazie ad una modalità di esecuzione innovativa, che ha consentito di raggiungere il piano pavimentale evitando lo smontaggio degli elementi architettonici instabili del colonnato“.