“Senza libertà non c’é matrimonio”

Udienza generale di papa Francesco sull'amore sponsale.

“Non dimentichiamo mai: l’identità familiare è una promessa che si allarga a tutta la famiglia e a tutta l’umanità!”. A dirlo, a braccio, ai fedeli, è stato il Papa, che nella catechesi dell’udienza generale di oggi ha ricordato che “l’intera realtà familiare è fondata sulla promessa: si può dire che la famiglia vive della promessa d’amore e di fedeltà che l’uomo e la donna si fanno l’un l’altra”. Una promessa, questa, che “comporta l’impegno di accogliere ed educare i figli, ma si attua anche nel prendersi cura dei genitori anziani, nel proteggere e accudire i membri più deboli della famiglia, nell’aiutarsi a vicenda per realizzare le proprie qualità e accettare i propri limiti”. La promessa coniugale, per il Papa, “si allarga a condividere le gioie e le sofferenze di tutti i padri, le madri, i bambini, con generosa apertura nei confronti dell’umana convivenza e del bene comune”. “L’amore è libertà, la promessa dell’amore fedele è libera, e questa è la bellezza: senza libertà non può esserci amicizia, senza libertà non c’è amore, senza libertà non c’è matrimonio”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, che durante la catechesi odierna ha ammonito: “Una famiglia che si chiude in sé stessa è come una contraddizione, una mortificazione della promessa che l’ha fatta nascere e la fa vivere”. “Ai nostri giorni, l’onore della fedeltà alla promessa della vita familiare appare molto indebolito”, la denuncia di Francesco: “Da una parte – ha spiegato – perché un malinteso diritto di cercare la propria soddisfazione, a tutti i costi e in qualsiasi rapporto, viene esaltato come un principio non negoziabile della libertà”. D’altra parte, “perché si affidano esclusivamente alla costrizione della legge i vincoli della vita di relazione e dell’impegno per il bene comune”. “Ma nessuno vuole essere amato solo per i propri beni o per obbligo”, ha detto il Papa: “L’amore, come anche l’amicizia, devono la loro forza e la loro bellezza proprio a questo fatto: che generano un legame senza togliere la libertà”. Dunque, “libertà e fedeltà non si oppongono l’una all’altra, anzi, si sostengono a vicenda, sia nei rapporti interpersonali, sia in quelli sociali”. “Pensiamo ai danni che producono, nella civiltà della comunicazione globale, l’inflazione di promesse non mantenute, in vari campi, e l’indulgenza per l’infedeltà alla parola data e agli impegni presi!”. È l’invito rivolto oggi dal Papa ai 30mila fedeli presenti in piazza san Pietro, ai quali ha ricordato che “la fedeltà è una promessa di impegno che si auto­avvera, crescendo nella libera obbedienza alla parola data. La fedeltà è una fiducia che vuole essere realmente condivisa, e una speranza che vuole essere coltivata insieme”. A questo proposito, il Papa ha citato, a braccio, “quello che i nostri anziani, i nostri nonni raccontano sulla fedeltà: una stretta di mano era sufficiente per un accordo, perché c’era la fedeltà alle promesse”. In questa prospettiva, ha spiegato il Papa sempre fuori testo, “la stretta di mano dell’uomo e della donna, per andare avanti tutta la vita”, è un “fatto sociale”.