Attualità
Sette consegne per i diaconi permanenti
Il documento redatto dalla Comunità dei diaconato in Italia al termine dei lavori del convegno nazionale svoltosi ad Assisi.
Si è svolto ad Assisi il XXIX convegno nazionale dei diaconi permanenti. Tema di quest’anno: “Diaconi profeti e seminatori di speranza”. Un tema e un convegno che hanno intes rilanciare la bellezza e l’importanza del diaconato permanente nel nostro Paese. I diaconi prestano il proprio servizio nella nostre comunità parrocchiali impegnandosi quotidianamente nella liturgia e nella carità.
Al termine dei lavori, la Comunità del diaconato in Italia ha reso un documento con sette “consegne” utili a tutte le diocesi.
Anzitutto, “rivitalizzare la nostra identità e la nostra missione nella Chiesa italiana”. Solo così – ed è il secondo punto – si può “collaborare con le Chiese locali e regionali, declinandolo le nostre iniziative ed attività nelle diverse realtà territoriali”. Essere cioè presenza attiva nel contesto in cui ci si trova a vivere il proprio ministero. Importante per il convegno dei diaconi permanenti (terzo punto) è la necessità di “costruire percorsi formativi, per quanto ci compete come Consiglio nazionale, attraverso la realizzazione di convegni, seminari di studio e incontri territoriali”. Nel quarto punto si evidenzia la necessità di “curare in modo particolare i rapporti con i delegati diocesani per uno scambio fruttuoso di esperienze e di problemi emergenti come, le comunità parrocchiali in assenza di presbitero, discernimento e formazione, diaconato e Chiesa locale”. Non che oggi sia assente, ma il potenziamento viene auspicato dalla Comunità del diaconato.
Dunque non può mancare la collaborazione con le “diverse realtà ecclesiali soprattutto con alcuni uffici della Cei, dove i diaconi sono maggiormente impegnati: pastorale familiare, sociale, della salute, Caritas”. Il sesto punto richiama i “processi di revisione dello Statuto, in attesa dell’approvazione della Cei”. Come settima “consegna” si trova il “valorizzare la ricchezza delle diversità per creare cose nuove, sempre fedeli a Dio e all’uomo nell’ottica di una compiuta corresponsabilità, in modo da trovare insieme ulteriori spazi di impegno e nuovi luoghi di evangelizzazione, soprattutto sostenendo progetti concreti a favore dei poveri, dei profughi, del pianeta e della pace”.