Si è conclusa la Missione della parrocchia Santi Pietro e Paolo

Celebrazione presieduta da monsignor Nolè a Stella Cometa.

Si è conclusa con la Santa Messa celebrata da monsignor Francesco Nolè, la Settimana Missionaria della parrocchia SS. Pietro e Paolo che usufruisce anche dei locali dell’associazione Onlus Stella Cometa in Via Popilia. In realtà, la visita del presule ha assunto un doppio significato: infatti non soltanto si è conclusa la settimana missionaria che ha visto protagonista l’intera diocesi, bensì è stata la prima visita pastorale del Vescovo nella Parrocchia. E Mons. Nolè non ha voluto presentarsi a mani vuote, donando, come lui stesso ha ricordato durante l’omelia, il diacono Raffaele, definito “diacono della misericordia”,  per coadiuvare tutte le attività parrocchiali. La celebrazione è stata animata da due cori, il coro giovani di Santa Faustina, e un coro più adulto, intitolato proprio ai SS. Pietro e Paolo. Il parroco, don Antonio Abbruzzini, nel porgere il suo saluto, ha ripercorso le tappe della fondazione della parrocchia, l’ultima in ordine cronologica della diocesi di Cosenza. La sua nascita risale al 21 novembre 2007. Prima di tale data, esisteva soltanto una cappella intitolata ai due apostoli all’interno della parrocchia Cristo Re. Poi, la crescita dei fedeli e l’esigenza di avere nuovi spazi, fino a “stabilirsi” nei locali di Stella Cometa. Il parroco, nel corso del suo intervento, ha posto l’esigenza di avere una struttura autonoma e più confortevole, sottolineando come abbia più volte chiesto alla Regione Calabria di individuare un sito idoneo dove far nascere la nuova parrocchia. Una chiesa particolarmente attiva quella dei Ss. Pietro e Paolo, anche con attività notturne. Essa, infatti, è una delle poche chiese cittadine dove si celebra l’Adorazione Eucaristica di sabato dalle 20 fino all’1 di notte, con l’intenzione di pregare per le vocazioni. Accanto le attività tradizionali, sono stati creati posti idonei ad accogliere immigrati, alcolizzati, ex tossicodipendenti e poveri. 

Mons. Nolè, durante la sua omelia, ha ricordato come sia in crisi la vocazione della famiglia, la quale è immagine di Dio Trinità. Secondo il presule, essa è attaccata dal Diavolo, dal nemico della fede il quale lavora sempre per distruggerla. L’Arcivescovo ha ripreso anche quanto sostenuto più volte da Papa Francesco, ovvero che la vera rivoluzione sta nel preparare le coscienze per non essere conniventi con il male. L’invito, quindi, a farsi contaminare dall’amore di Dio perché chi ama è sempre una creatura nuova capace di immedesimarsi nella vita degli altri.