Sosteniamo gli operai del Vangelo

L'incaricato dell'Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, Antonio Slaviero, sottolinea l'importanza del Sostentamento alla Chiesa cattolica dei sacerdoti diocesani

Una domenica per i sacerdoti, quella vissuta ieri, 22 novembre, Giornata nazionale delle Offerte per il sostentamento del clero diocesano, celebrata dalla Chiesa italiana nella solennità di Cristo Re.

L’incaricato diocesano di Sovvenire, Antonio Slaviero, che lavora in questo ambito da più di vent’anni, ci aiuta a capire meglio cosa sono queste Offerte e come vengono ripartiti i fondi dell’8xmille.

Che cosa sono le offerte per i sacerdoti?

Sono offerte diverse da tutte le altre, perchè sono espressamente destinate al sostentamento dei nostri preti diocesani.

Chi può donare l’offerta per il sostentamento del clero?

Ognuno di noi. Per sè, per la famiglia o il gruppo parrocchiale. Importante è che il donatore corrisponda ad una persona fisica.

Dove vanno le offerte donate?

All’Istituto centrale Sostentamento clero a Roma, che le distribuisce equamente tra i circa 36 mila preti diocesani. Assicura così una remunerazione mensile tra 860 euro netti al mese per un sacerdote appena ordinato, e i 1.338 euro per un vescovo ai limiti della pensione. Le offerte sostengono anche i circa 3mila preti ormai anziani o malati, dopo una vita intera a servizio del Vangelo e del prossimo.

Perchè ogni parrocchia non può provvedere da sola al suo prete?

L’offerta è nata come strumento di comunione tra sacerdoti e fedeli e delle parrocchie tra loro. Per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, nel quadro della “Chiesa comunione” delineata dal Concilio Vaticano II.

Che differenza c’è tra offerte per i sacerdoti e l’obolo raccolto durante la messa?

E’ diversa la destinazione. Ogni parrocchia infatti dà il suo contributo al parroco, che può trattenere dalla cassa parrocchiale una piccola cifra (quota capitaria) per il suo sostentamento. E’ pari a 0,0723 euro al mese per abitante. E nella magior parte delle parrocchie italiane, che contano meno di 5mila abitanti, ai parroci mancherebbe il necessario. Le offerte dell’8xmille vengono allora in aiuto alla quota capitaria.

Perchè donare l’offerta se c’è gia l’8xmille?

Offerte e 8xmille sono nati insieme nel 1984 con l’applicazione degli accordi di revisione del Concordato. L’8xmille oggi è uno strumento ben noto, e non costa nulla in più ai fedeli. Le offerte invece sono un passo ulteriore nella partecipazione: comportano un piccolo esborso in più ma indicano una scelta di vita ecclesiale. Tuttora le offerte coprono circa il 2% del fabbisogno, e dunque per remunerare i nostri sacerdoti bisogna ancora far riferimento all’8xmille. Ma vale la pena far consocere le offerte perchè questo dono indica una scelta consapevole di vita ecclesiale e raggiunge anche i sacerdoti di parrocchie piccole e lontane.

Perchè si chiamano offerte deducibili?

Perchè si possono dedurre dal reddito imponibile nella dichiarazione dei redditi fino a un massimo di 1032,91 euro l’anno.

Le diocesi italiane per l’anno 2014 quanto hanno ricevuto dalla CEI?

Nell’8xmille a livello italiano abbiamo avuto più di 756 milioni di euro. Nel caso specifico la diocesi di Cosenza-Bisignano dall’8xmille ha ricevuto dalla CEI, per il 2014, 4.937.912 milioni di euro.

Come sono stati impiegati dalla diocesi  questi fondi?

Per il 16,3% sono stati impiegati per le opere diocesane e di culto pastorale attraverso la diocesi; il 13,6% per le opere di carità attraverso la Caritas diocesana; il 47% per il sostentamento dei sacerdoti attraverso l’ISC. Quest’ultima voce dovrebbe essere coperta con le offerte deducibili, ma ancora non riescono a coprire nemmeno il 2-3% del fondo necessario. Ecco perché a novembre i parroci sono chiamati a sensibilizzare i fedeli ad usare questa forma importante per sostenere gli oltre 36mila sacerdoti italiani, compresi i 600 missionari all’estero, e i 3000 preti anziani o malati. Si raccolgono infatti solo 10 milioni di euro all’anno su un fabbisogno di 343 milioni di euro.

Per quanto riguarda le erogazioni liberali dove si collocano la Calabria e la diocesi di Cosenza?

Con un totale di 1537 offerte complessive la Calabria registra una flessione del 4,2% rispetto al 2013, con 56.542 euro.   Resta invariato il dato del numero di offerte della diocesi di Cosenza-Bisignano che la colloca per numero al terzo posto. Per importo  è invece al secondo con 9.076 euro, in testa la diocesi di Reggio-Bova che versa 16.750 euro. Il terzo posto spetta a Catanzaro con 6.242 euro e il quarto a Cassano con 5.777 euro.

Il dato in percentuale per abitante offrirebbe un quadro completamente diverso se solo si pensa che Cosenza ha 400 mila abitanti e Cassano solo 100 mila. 

Quali proposte per  sensibilizzare la gente al sostentamento del clero?

E’ necessario un intervento ecclesiale forte, incisivo e sobrio, dei vescovi diocesani,  vicari foranei, parroci,  affinché attraverso l’individuazione e l’opera  gli incaricati parrocchiali possano sollecitare e sensibilizzare le  congregazioni religiose e il mondo cattolico. Non tutti sanno cosa è l’8xmille. I Vescovi  devono pubblicare gli interventi verificati nelle diocesi attraverso l’ausilio dell’8xmille, perché  il concetto di trasparenza ci rende credibili  e visibili. Comunione, partecipazione, corresponsabilità, condivisione, trasparenza e perequazione, sono i concetti su cui si deve basare l’offerta. E poi dobbiamo pensare sempre a un Sovvenire in una Chiesa povera e per i poveri.

Come si può donare?

Attraverso un conto corrente postale n. 57803009 intestato a “Istituto centrale sostentamento clero – Erogazioni liberali”, via Aurelia 796 – 00165 Roma. Oppure tramite uno dei conti correnti bancari dedicati alle Offerte, indicati sul sito www.insiemeaisacerdoti.it nella sezione “Come donare – Bonifico bancario”. Si può fare l’offerta con un contributo diretto all’Istituto sostentamento clero della diocesi oppure con carta di credito Cartasì chiamando il numero verde Cartasì 800 825 000 oppure online consultando il sito.